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Attualità | 16 marzo 2024, 15:12

Una visita "magica" nella città magica per eccellenza: quando Nostradamus venne a Torino

Raccontiamo un episodio che in pochi conoscono. Sapete a quando risale? E quale fu il motivo?

Una visita "magica" nella città magica per eccellenza: quando Nostradamus venne a Torino

Una visita "magica" nella città magica per eccellenza: quando Nostradamus venne a Torino

Come è ormai noto, la città di Torino vanta una nomea molto particolare, ossia quella di essere città magica, uno dei punti focali dei due triangoli di magia bianca e nera. 

Dunque, come avrebbe potuto, un personaggio del calibro di Nostradamus non farvi visita? 

Ebbene, questo avvenne nel 1556, quando il celebre medico e astrologo soggiornò presso la cascina Morozzo - nota anche come villa Vittoria - di proprietà della principessa Vittoria, appunto, della casata dei Savoia. 

Ma cosa spinse Nostradamus nel capoluogo sabaudo? 

Vi sono diverse ipotesi al riguardo. Ad esempio, secondo la biografa Giuditta Denbech, pare che il motivo fosse il suo interesse per l'alchimia. L'ipotesi più accreditata, però, sembra sia quella secondo cui Nostradamus fosse stato convocato a corte dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia per intervenire contro l'infertilità della Duchessa Margherita di Valois, sua moglie, perché desiderava un erede. 

I due convolarono a nozze nel 1559 e, nel gennaio del 1562 nacque il figlio Carlo Emanuele I. Tra l'altro Nostradamus, alla nascita dell'erede, fece una profezia riguardo alla sua morte, che recitava così: "deceduto sulla strada di Gerusalemme quando un nove si troverà davanti a un sette." 

Tale predizione augurava lunga vita al Duca, la cui esistenza sarebbe dovuta proseguire sino ai 97 anni. In realtà la cosa si realizzò in maniera un pò diversa, infatti egli morì a 69 anni. Quindi, il 9 davanti al 7 profetizzato da Nostradamus si  

riferiva all'unità 9 davanti alla decina del 7, ossia 69-70. 

Vi sono diverse testimonianze sulla permanenza di Nostradamus a Torino. La prima tra queste risale al 1786, pubblicata dal Noveau Dictionnaire Historique. Successivamente, un'altra testimonianza riporta le misure di una lapide commemorativa, ma l'attestazione più certa fu un articolo pubblicato nel 1934 sulla rivista Torino, scritto da Corrado Pagliani. Egli confermò il soggiorno dell'alchimista a Torino, testimoniato anche da una fotografia della stessa lapide commemorativa. Essa riportava questo testo in francese cinquecentesco: "1556. Notre Damus a loge ici on il ha le paradis lenfer le purgatoire ie ma pelle la Victoire quì mhonore avrala gloire qui me meprise ovra la ruine hntiere" che, tradotto, significa "1556. Nostradamus alloggia quì dov'è il paradiso l'inferno il purgatorio io mi chiamo la Vittoria chi mi onora avrà la gloria chi mi disprezza avrà la completa rovina." 

Edificata nel cuore del quartiere della Pellerina, la demolizione della cascina Morozzo terminò nel 1982 per dar spazio alle nuove costruzioni. 

Per quanto riguarda la lapide, invece, pare che ora sia di proprietà di Renucio Boscolo, uno dei principali interpreti degli scritti di Nostradamus. 

Neanche il quartiere della sua residenza temporanea, quindi, fu casuale, anzi. La villa, infatti, era nei pressi di piazza Statuto, considerata il centro nero della città. Nei suoi pressi vi era la casa del boia, il patibolo e il luogo di sepoltura dei giustiziati. Il soggiorno di Nostradamus a Torino ha contribuito, dunque, ad addensare ulteriormente l'alone di mistero e di curiosità che la sovrasta.

Federica De Castro

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