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Cultura e spettacoli | 07 marzo 2024, 14:04

A Palazzo Barolo, per la prima volta in Italia l'arte giapponese degli Shinhanga

In mostra fino al 30 giugno, oltre 80 opere dei maestri del movimento del XX secolo che ha rivoluzionato la stampa ukiyoe. Tra questi Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō

A Palazzo Barolo, per la prima volta in Italia l'arte giapponese degli Shinhanga

Per la prima volta in Italia a Palazzo Barolo apre “Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi". 

Una mostra sull’arte degli shinhanga, movimento artistico che all'inizio del XX secolo in Giappone ha rivoluzionato la tradizionale stampa ukiyoe, fondendo elementi classici con la sensibilità modernista.

Oltre 80 opere originali di alcuni dei più celebri maestri shinhanga, tra cui Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō, che ritraendo paesaggi dai colori vibranti e splendide figure femminili hanno saputo catturare l'essenza del paesaggio e dei fermenti del Giappone di quegli anni con quel tocco di nostalgia che accompagna la scomparsa di un mondo minacciato dal progresso.

La mostra aperta fino al 30 giugno, propone opere provenienti da collezioni private e dalla Japanese Gallery Kensington di Londra. Kimono, fotografie storiche e oggetti d’arredo, completano il percorso fatto di preziose stampe legate al movimento che si è affermato all’inizio della democrazia Taishō (1912-1926) e che è proseguito fino agli anni Quaranta del Novecento. 

Lo shinhanga è il riflesso artistico del rinnovamento già avviato in epoca Meiji è caratterizzato da un’atmosfera di estrema libertà e fermento culturale. Sullo sfondo dell’urbanizzazione, le principali città divengono i centri di un’arte e di una cultura.

In quello stesso periodo alcuni editori e stampatori illuminati, tra i quali spicca la figura emblematica di Watanabe Shōzaburō, danno impulso allo sviluppo del movimento servendosi del processo tradizionale dello hanmoto, ovvero l’“atelier” che vede l’artista occuparsi dell’ideazione e del disegno, affidando all’incisore, al tipografo e all’editore le fasi successive della produzione e diffusione delle stampe.

La mostra ricrea l’atmosfera densa di aspettativa e nostalgia di inizio secolo e presenta al pubblico un’incredibile corrente artistica ancora sconosciuta in Italia.

Dalle stampe dominate dai toni più cupi del blu – dove l’unica nota di luce è la luna – alle marine bagnate dal sole al tramonto o dalla luce delle lanterne delle imbarcazioni, fino alle pagode che svettano sui ciliegi in piena fioritura, quello che viene alla luce è un paesaggio ideale, emozionale e simbolico, uno sfondo sul quale spiccano le silhouettes femminili, icone malinconiche e inquiete della conquista della modernità.

Per info: www.shinhanga.it 

 

Chiara Gallo

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