Sempre meno industria, sempre più servizi. Ma il commercio è ormai una ferita aperta. Torino si guarda allo specchio e si scopre diversa, anche solo rispetto a dieci anni fa. Lo dicono i numeri della Camera di commercio cittadina.
"Stiamo diventando qualcosa d'altro, con una spinta forte del turismo. Anche se forse non abbiamo l'offerta sufficiente per accogliere la domanda, in termini di hotel. Allo stesso tempo si nota una crescita esponenziale dei bed&breakfast, cresciuti del 10%", dice il presidente camerale, Dario Gallina.
Un territorio in transizione
Le iscrizioni nel corso del 2023 superano le cessazioni (0,45%), superando anche il tasso piemontese (+0,14%). Ma non tutto il cielo sopra la Mole è privo di nuvole. "Il dato è positivo, ma la tendenza decennale non è rassicurante - prosegue Gallina -. Il nostro territorio è in transizione e dall'industria stiamo trasformandoci in un'area legata ai servizi. A influenzare la diminuzione del manifatturiero forse influisce il fenomeno delle fusioni, mentre la tendenza a esternalizzare sta facendo aumentare il settore dei servizi all'impresa".
In dieci anni crollano industrie e commercio
Le cifre parlano, rispetto al 2014, di una diminuzione generale delle imprese del 2,1%. E sono essenzialmente le microimprese a calare (-2,4%). Ma non si esclude che possano essere "cresciute" andando a rinforzare le fila della crescita delle piccole e delle medie-grandi.
Turismo, è boom di b&b
Andando in profondità, si scopre che in dieci anni sono crollate a doppia cifra agricoltura (-10,4%) e industria (-12,7%). E se i servizi sono in rampa di lancio (+17,5% quelli alla persona, +5,9 quelli all'impresa), il commercio piomba indietro del 9,2%. Una tendenza da cui si tengono fuori alloggio e ristorazione, dove i bar zavorrano i risultati ancora migliori dei ristoranti. Sul fronte del turismo, mentre gli alberghi calano dell'11,2%, i bed&breakfast sono saliti addirittura del 102%.
Nonostante gli effetti dei bonus, la crisi precedente delle costruzioni lascia al mondo edile una sofferenza dell'1,3%.
In un anno l'online soffoca i negozi sotto casa
Ma la sofferenza del commercio si mostra anche nel singolo anno: un calo dell'1,4% solo in parte bilanciato dall'esplosione dell'online (+9,1%). In via d'estinzione edicole (-10%), ma anche negozi di scarpe (-7,4%), panetterie (-6,7%) o ferramenta (-5,2%). Aumentano le farmacie (+3,6%).
Conforta sotto il punto di vista della solidità il tasso di sopravvivenza a tre anni dalla fondazione (71,8%). "Siamo posizionati meglio rispetto ad altre realtà come Roma, Milano e Napoli, ma soffriamo la diminuzione delle imprese giovanili. Tiene e migliora, invece, l'aumento delle imprese a conduzione straniera", conclude Gallina.
Coppa (Ascom): "Negozi tradizionali in forte sofferenza"
"La tendenza evidenziata dall’indagine della Camera di commercio – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa - riflette il percorso evolutivo della città. Il negozio tradizionale è chiaramente in sofferenza, segnale di uno sviluppo verso forme innovative di commercio, a volte ibride, che contemplino, ad esempio, anche il digitale. Occorre però porre molta attenzione a questa fase di transizione, affinché non vengano snaturate le qualità intrinseche del nostro commercio in favore di omologazioni che finiscono per appiattire le proposte. Bisogna sostenere in questa fase soprattutto i giovani, per riportarli a fare impresa nei nostri settori con formule adeguate alle richieste del mercato".
"Anche i servizi stanno mutando pelle: il turismo sta facendo lievitare i numeri delle sistemazioni in Airbnb o bed and breakfast, mentre gli alberghi vivono una situazione di trasformazione importante. Anche qui c’è un’evoluzione in atto. Il gusto e le abitudini stanno cambiando: i turisti amano stare più a lungo in città e vogliono ‘viverla’, oltre che visitarla, ed ecco che una casa in affitto diventa uno spazio dove scegliere anche di consumare i pasti con prodotti delle nostre gastronomie o dei mercati - ha concluso Maria Luisa Coppa - I cambiamenti in atto sono molteplici e importanti; chiediamo alle istituzioni di sostenere i nostri imprenditori in questa fase, tutelando le attività di qualità e mettendo finalmente in campo condizioni economiche e fiscali più eque e sostenibili".