Aumentare del 20% le prestazioni per i malati cronici rispetto al 2023 e raddoppiare la capacità di risposta del Cup, il centro unico delle prenotazioni. Sono due degli aspetti principali dell'accordo abbozzato in queste ore dalla Regione e dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil. La firma ufficiale sarà posta nei prossimi giorni. Al tavolo, per rappresentare l'ente locale, il governatore Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi. A sostenere questo Piano di lavoro, i 25 milioni di euro di risorse nazionali e gli altri 25 milioni individuati nel bilancio regionale.
"In questi anni abbiamo lavorato sull’aumento della produttività del sistema sanitario per recuperare esami e visite che si erano accumulati negli anni del Covid. Abbiamo smaltito l’arretrato per quanto riguarda le prestazioni più urgenti (U, B e D), come certificato anche dalla Corte dei Conti, e ora concentriamo i nostri sforzi sulle visite di controllo e programmabili – spiega il presidente Alberto Cirio –. Il percorso che abbiamo condiviso con le organizzazioni sindacali, che sarà al centro di un accordo da siglare nei prossimi giorni, ci consentirà quest’anno di incrementare del 20 per cento la produzione delle prestazioni P".
"L’impegno per l’abbattimento delle liste di attesa – osserva Icardi – è una priorità assoluta per la Sanità regionale, uno sforzo che ha già prodotto notevoli risultati, grazie alla collaborazione con le Aziende sanitarie, gli erogatori privati, i medici di medicina generale, le associazioni dei pazienti e alle risorse che la Regione ha investito per l’assunzione del personale e per l’ammodernamento e l’adeguamento tecnologico delle strutture e delle apparecchiature sanitarie. Sul piano del metodo, abbiamo ritenuto fondamentale condividere gli obiettivi con le Organizzazioni sindacali".
Niente Cup per i pazienti cronici
Secondo il piano, esami e prestazioni per i pazienti cronici (circa il 60 per cento delle attuali prescrizioni di classe P) saranno esclusi dal Cup e gestiti con percorsi interni di presa in carico (a partire dal pre-ricovero, fino a post-ricovero e follow up) all’interno di ospedali e ambulatori. Percorsi specifici saranno individuati anche per la diagnosi di sospetta patologia tumorale e saranno previste anche giornate dedicate per prestazioni specifiche che saranno individuate sulla base dei fabbisogni.
Duemila assunzioni e specializzandi
A questo si aggiungono le misure di potenziamento del personale, previste dall’accordo raggiunto all’interno dell’Osservatorio per il personale medico e del comparto che prevede 2 mila nuove assunzioni entro la fine dell’anno, di cui sarà offerto l’aggiornamento in occasione della riunione dell’Osservatorio già convocata per il 5 marzo. Per incrementare la produttività è previsto in Asl e Aso l’inserimento di medici specializzandi con una formula di incentivazioni per le specialità meno ambite e per le destinazioni più disagiate. Si lavora anche sul coinvolgimento degli specialisti ambulatoriali per smaltire l’arretrato di visite e prestazioni.
Regione e sindacati hanno condiviso che l’incremento di prestazioni P, che nel 2024 è stato fissato al 20 rispetto rispetto alle prestazioni del 2023, sia monitorato e conteggiato periodicamente, anche attraverso il tracciamento non solo delle prestazioni erogate, ma anche quello dei contatti. Questo particolare aspetto, su richiesta dei sindacati, sarà inserito nella gara d’appalto per il nuovo gestore del Cup il cui attuale contratto è in scadenza a ottobre, oltre alla gestione centralizzata di tutte le agende del pubblico e del privato accreditato, la presa in carico attiva delle ricette e il raddoppio della capacità di risposta del centralino.
Airaudo (Cgil): "Capire che fine fanno coloro che non arrivano al Cup"
“E' urgente un intervento sul CUP, come da mesi stiamo richiedendo”, ha sottolineato Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte. “Ricordiamo che si tratta di un servizio fondamentale per le cittadine ed i cittadini piemontesi, che sconta il mancato coordinamento con le aziende sanitarie". E un occhio di riguardo va sulle prescrizioni mediche che poi non arrivano al Cup. “Non sappiamo quante sono, e che fine fanno, tutte quelle impegnative per visite specialistiche prescritte dai medici di famiglia e mai utilizzate. Senza questo dato è impossibile sapere a che punto siamo con il recupero delle liste d’attesa in Piemonte. Vorremmo che il CUP richiamasse le persone che non riescono a prendere un appuntamento, ci vuole una sorta di ‘cruscotto’ che contenga le agende di tutta la sanità dei reparti pubblici e anche le agende del privato convenzionato, che noi immaginiamo debbano avere una quota messa a disposizione del pubblico”.
Caretti (Cisl): "Scrivere nuova pagina di Sanità"
Più soddisfatto il segretario generale di Cisl Piemonte, Luca Caretti: "Il piano della Regione per la riduzione delle liste di attesa ci soddisfa perché tiene conto delle nostre richieste finalizzate al miglioramento delle prestazioni nella sanità pubblica piemontese. Per questo abbiamo concordato la stesura di un protocollo di intesa che sarà perfezionato e sottoscritto nei prossimi giorni. Ci sono quindi tutte le premesse per scrivere una nuova pagina per la sanità in regione, rispondendo in maniera più efficiente e capillare ai bisogni dei cittadini. Apprezziamo anche l’impegno della Giunta per l’approvazione in Consiglio regionale e l’immediata attuazione del Documento strategico 2024-2026 per la tutela della Salute e Sicurezza negli ambienti di lavoro che ci permetterà di affrontare meglio la piaga delle morti bianche”.
Cortese (Uil): "Rendere il sistema trasparente"
"Dopo le reiterate richieste da parte della Uil e unitarie sul tema dei tempi di attesa per ottenere le prestazioni, la Regione ha delineato un percorso per la reingegnerizzazione del sistema volto a rendere trasparente il rapporto tra numero delle richieste e numero di prestazioni erogate - commenta Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte -. Il protocollo d'intesa su cui si sta lavorando avrà inoltre l'obiettivo di facilitare la presa in carico dei cittadini affetti da patologie croniche, interessati ad accessi di pre e post ricovero, sospettati di patologie tumorali, senza il passaggio dal CUP regionale".