Narrazioni, territori e comunità: sono queste le tre parole chiave di “Identità migranti”, rassegna culturale organizzata da Acmos. L'evento si svolgerà presso il Centro d'Incontro di corso Casale 212 a Torino nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24 febbraio.
“Identità migranti”
“Identità migranti” prevede esposizioni artistiche, momenti di confronto, musica e cene a tema affrontando il tema delle migrazioni sotto diversi punti di vista: dall'accoglienza ai percorsi di riscatto, passando dal contrasto allo sfruttamento lavorativo e del caporalato.
Il programma
Si inizierà venerdì con l'inaugurazione (ore 17 con visite guidate), per poi proseguire con l'inaugurazione delle mostre “Siamo uomini o caporali?” (su Cascina Arzilla, bene confiscato alla mafia gestito da Acmos), “Ritratti Distratti” (Collettivo Sediv Crew e Associazione Vides Main) e “Agency – Vote with her” (progetto ENOMW European Network of Migrant Women e Femlens). La giornata si chiuderà con un apericena (dalle 19) e con un momento musicale a cura di Tawa Bolivia, Perù, Ecuador e Colombia, Zerevò e Leon GS del collettivo Sediv Crew.
Sabato, insieme alle visite guidate, spazio alla tavola rotonda “Territori migranti” (dalle 16 alle 18) sull'apporto economico, sociale e culturale delle migrazioni con un focus particolare su Torino grazie agli interventi del giornalista Karim Metref, del sociologo delle migrazioni Michael Eve, di Bernadeta Bortos di Associazione Iroko, di Daniela Guasco della rete ONG, di Ivano Casalegno di Associazione Arteria, di Paula Doyle Fraschia del Progetto Agency e di Rossana Paradiso, esperta antitratta della Procura di Torino. Chiusura in bellezza con la cena “Comunità migranti”, durante la quale si susseguiranno diverse testimonianze.
Il patrocinio
L'evento ha ricevuto il patrocinio della Circoscrizione 7: “Al centro del dibattito - ha sottolineato la coordinatrice al multiculturalismo Ilaria Genovese – ci sarà la dignità delle persone migranti sotto tutti i punti di vista: si tratta di un occasione per parlarne in modo esteso, aprendo una riflessione con tante realtà attive sul territorio. Il Centro d'Incontro, in questo modo, si aprirà al mondo anche in ottica intergenerazionale e intersezionale”.