"Giù le mani dalle ragazze!". Così la capogruppo del Pd in Comune, Nadia Conticelli, entra a gamba tesa contro il progetto "Teen star", introdotto in alcune scuole torinesi e che ha portato 5 famiglie a ritirare i figli alla media "Nigra".
"Quanta violenza psicologica c’è nel mescolare morale e accettazione del proprio corpo che cresce?", si chiede Conticelli. Il programma Teen Star, che viene sponsorizzato da associazioni come Pro Vita o il Forum delle famiglie, prevede di spiegare ai ragazzi l'educazione sessuale con una forte matrice cattolica. Si insegna insomma la castità.
"Così si fa propaganda politica sulla pelle delle e degli adolescenti. Una simile iniziativa ci richiama tutti alle nostre responsabilità di adulti e di comunità educante. Nessuno può voltarsi dall'altra parte. E gli incontri vanno immediatamente interrotti", tuona la capogruppo Pd.
"La sessualità consapevole richiede conoscenza del proprio corpo, autostima, informazione corretta sulla contraccezione, consapevolezza del diritto all’autodeterminazione e al consenso. Da questo scaturiscono le scelte anche di ordine morale e valoriale. E questo lo fanno la scuola e la sanità pubblica, attraverso i consultori. La colpevolizzazione, le informazioni distorte o scientificamente infondate consegnano le nostre figlie e le nostre allieve all’anticamera della violenza sessuale, del sexting, della sessualità tossica".
"La scuola pubblica - conclude Conticelli - ha una responsabilità professionale e sociale nei confronti delle giovani donne. I dirigenti delle scuole interessate non possono rinunciare ad esercitarla".