Il nome Gianduia, per ogni piemontese che si rispetti, richiama alla mente diverse cose: è la celebre crema di cioccolato e nocciole del Piemonte (la Tonda Gentile delle Langhe), ed è la più importante maschera di Carnevale della regione.
Proprio legato al periodo di festa che precede la Quaresima e quello pasquale c'è un dolcetto tipico: la caramella intitolata a questa figura emblematica della tradizione sabauda.
La loro origine è antichissima e le prime testimonianze in merito si attestano intorno al 1880, anno di nascita della fabbrica di cioccolato e caramelle De Coster, la quale decide di riprenderne la produzione.
Costituite da zucchero lavorato in tegami di rame con essenze a base di frutta (fragola, limone, arancia e mela), le caramelle di Gianduia si formano facendo colare l'impasto liquido su un piano di marmo freddo.
Una volta giunte a temperatura ambiente e, quindi, rassodate, esse assumono una forma particolare, a "disco".
Aventi diversi diametri ed una colorazione traslucida, vengono incartate a mano con della carta velina e poi del cartoncino ripiegato a foggia esagonale, su cui è raffigurato il volto di Gianduia circondato dalle figure delle principali maschere italiane.
Un altro richiamo al tema di carnevale ed anche alla convivialità di questi giorni di festa è il fatto che queste
caramelle vengano spezzate con un pugno o un colpo di martelletto e i frammenti così ottenuti, a mo' di coriandoli, distribuiti ai più piccini.
Antesignane degli odierni lecca-lecca, le caramelle di Gianduia sono un dolce molto particolare, che merita di essere assaggiato per riscoprire i sapori dell'antico "Carlevè ed Turin".