A volte basta una luce. Fissa, ma anche lampeggiante (flash o rotatoria) per garantire sicurezza e salvare la vita a chi, per mestiere, si muove in bicicletta in mezzo al traffico cittadino. I rider, per esempio, categoria che si è scoperta particolarmente fragile in anni recenti.
Da Rosta a Torino per aiutare i rider
Per aumentare la sicurezza e proteggere questa tipologia di lavoratori, due aziende torinesi hanno sviluppato un'alleanza. Da una parte Sirena, storica azienda con sede a Rosta che da 50 anni opera nel settore dei sistemi di segnalazione e dall'altra Mammt, (ormai ex) start up che proprio a Torino ha inventato un nuovo di fare consegna di cibo a domicilio: non "su ordinazione", ma giungendo con un menu a sorpresa, ma modellato sulle preferenze del cliente (e soprattutto su ciò che non gli piace).
A sancire questa alleanza, i 50 dispositivi di illuminazione ribattezzati proprio "Lumina", che permettono alle persone di essere individuate in condizioni di scarsa visibilità, per il buio o per la nebbia. Può essere usata dalle forze dell'ordine, ma anche da operai che lavorano nei cantieri stradali, fino appuntai ai rider, che a colpi di pedale si fanno spazio nel traffico cittadino.
"In 50 anni di storia è la prima volta che facciamo un progetto di questo genere", racconta Fabio Salomone, direttore generale di Sirena. "Saranno cinquanta come i pezzi che saranno assegnati a Mammt. E' un bel connubio, con una realtà emergente che non si può nemmeno più definire start up, ma praticamente una pmi, che ha portato una ventata di innovazione nel settore".
Un angelo custode per i rider, ma anche per operai e forze dell'ordine
"La sicurezza - prosegue Salomone - si realizzerà sia in ambito diurno che notturno, con funzione flash o rotante, ma senza il rischio di abbagliare chi la indossa. Lumina è in grado anche di funzionare come normale faro, per illuminare la strada". Gli utilizzi, però, possono anche essere più ampi. E già si studia un Lumina 2.0: "Pensiamo per esempio all'uso per le forze dell'ordine: lavoriamo per un dispositivo che, grazie al gps, sia in grado di individuare la persona che lo indossa e mandi un segnale di pericolo, in caso di difficoltà. Magari con un uomo a terra".
La start up che porta il cibo a casa, ma "a sorpresa"
Quella di Mammt, invece, è una storia più recente, rispetto a Sirena: "Siamo operativi da fine 2021, ma il debutto è avvenuto concretamente a novembre 2023 - racconta Stefano Reverberi, amministratore delegato di Mammt -. Il nostro team è composto da otto persone e contiamo su 60 rider tra Torino e Milano".
L'innovazione, rispetto all'attività di rider tradizionale, è duplice. Innanzitutto sulla gestione del lavoro: "Cerchiamo di elaborare percorsi pre-impostati che facilitino la vita ai nostri rider - dice Reverberi - e che permetta loro di ottimizzare gli spostamenti, raccogliendo più pasti lungo il percorso ed evitando che facciano viaggi, magari lunghi e stancanti, per una sola ordinazione".
L'altro aspetto riguarda la modalità di effettuare il servizio: il cliente, infatti, ordina il pasto, ma non decide il menu, che invece è una sorpresa: "Il nome che abbiamo scelto richiama la figura che tutti noi trovavamo a casa, da ragazzi e che cucinava per te. Si mangiava, però, quel che arrivava nel piatto. Anche con noi, non si fanno ordinazioni, il pasto arriva a sorpresa, ma tramite la app il cliente può segnalare i prodotti o i gusti che vuole evitare".