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Politica | 31 gennaio 2024, 15:30

Il centrodestra si compatta contro Lo Russo e Askatasuna, invocando lo sgombero: "Così si consegna la Città"

I consiglieri di opposizione: "Pronti a presentare una delibera di iniziativa popolare". Anche Silvio Viale critico con la maggioranza

Il centrodestra si compatta contro Lo Russo e Askatasuna: "Così si consegna la Città"

Il centrodestra si compatta contro Lo Russo e Askatasuna: "Così si consegna la Città"

Il centrodestra si unisce contro Lo Russo e Askatasuna, invoca lo sgombero e annuncia una delibera popolare. Dopo la notizia di ieri sulla co-progettazione tra il Comune e il centro sociale che occupa lo stabile di Corso Regina Margherita 47, i consiglieri comunali di opposizione sottolineano la loro assoluta contrarietà al progetto: "È pericoloso, è una consegna della città".

"Pronti a presentare delibera di iniziativa popolare"

"La preoccupazione è forte - ha commentato il capogruppo di Fratelli d'Italia Giovanni Crosetto - perché quello che spaventa è l'idea di città che hanno il Sindaco Lo Russo e l'assessore Rosatelli. Siamo preoccupati, quello che è successo è gravissimo. Askatasuna è la mente dietro i no Tav che fanno danni enormi, hanno 28 membri indagati per associazione a delinquere. La volontà è di presentare una delibera di iniziativa popolare tutti insieme, presentando 1500 firme autenticate. Cercheremo di passare il messaggio alla cittadinanza che quello che stanno facendo è pericoloso. La risposta di Askatasuna certifica l'accordo, è una proposta anche loro e il comunicato lo certifica".

Forza Italia: "Immediato ritorno alla legalità"

"Per Forza Italia l'unica strada percorribile resta il ritorno alla legalità - ha dichiarato il vicecapogruppo Domenico Garcea - tramite lo sgombero immediato dei locali e la denuncia degli occupanti. L'amministrazione comunale lancia un messaggio pericoloso alla città che rischia di essere frainteso da chi occupa abusivamente alloggi popolari".

Catizone (Lega): "No essere ostaggi della sinistra"

Le accuse, poi, al gruppo di maggioranza di Sinistra Ecologista, reputato senza mezzi termini il vero artefice dell'accordo. "I membri di Askatasuna non hanno conoscenza dei regolamenti comunali - ha detto il vicecapogruppo della Lega Giuseppe Catizone - sono sicuro che hanno avuto dei suggerimenti da qualche parte della maggioranza. Il sindaco ha detto stop alla violenza ma se questo non succederà? Ho appreso con piacere che anche i Moderati sono contrari, come Silvio Viale, e sono sicuro che lo sia ogni cittadino comune".

"Questa è una resa, una consegna della città - ha proseguito il vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao - questo passa con questo atto. Una resa a una parte politica, a una parte della maggioranza che non è la maggioranza visto che esprimono due soli consiglieri. Sarà una resa, cercheremo di contrastare con i mezzi legali questo atto ma sarà una battaglia".

"Coprogettazione perché non si vuole sgomberare"

"In realtà dietro al percorso di coprogettazione si cela un condono e l’assoluta mancanza di volontà di sgomberare - il commento di Pino Iannò, capogruppo di Torino Libero Pensiero - Sicurezza e legalità non sono parole che rientrano nel vocabolario di questa Giunta, ma tolleranza di tutto ciò che è illegale e abusivo. Ma evidentemente sono un bacino di voti e quindi l’Amministrazione li coccola, quando dovrebbe farsi garante della legalità e tutelare chi rispetta le regole".

Anche Silvio Viale critico con la maggioranza

Tra la maggioranza, critico anche il capogruppo di +Europa e Radicali Italiani Silvio Viale, che ha dichiarato: "Molti dubbi e perplessità sulla delibera di giunta che avvia un percorso di restituzione alla città dell'immobile occupato di Corso Regina 47, che non può essere ristrutturato e restituito ai violenti. Bisogna superare l'ambiguità del 'Regolamento dei beni comuni' e chiarire che ogni rapporto con la Citta non può prescindere dalla rinuncia alla violenza e ai metodi violenti".

"Non sarò certamente io ad oppormi alla normalizzazione e alla nuova vita dello stabile, ma non sono disposto a farmi prendere in giro, per cui un 'bene comune' non potrà essere il fulcro di tutte le azioni violente all'università, nei cortei torinesi e in Val di Susa. Propongo, quindi, una modifica al Regolamento dei Beni Comuni, affinché la rinuncia alla violenza sia una condizione pregiudiziale di ogni progetto", ha concluso Viale.

Francesco Capuano

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