C'è spazio per un nuovo produttore di auto, in Italia? Se ne parla sempre più insistentemente, anche negli uffici del Governo. E Torino osserva con interesse, per ovvi motivi. "Le condizioni di ecosistema per un nuovo produttore ci sono tutte. Abbiamo la seconda componentistica in Italia dopo quella tedesca e lavora con tutti i principali produttori", assicura Gianmmarco Giorda, segretario generale Anfia, ospite in città per il convegno organizzato dalla Fiom "Verso la mobilità elettrica e sostenibile".
Cinesi (o Tesla?)
"Bisogna lavorare sui fattori di competitività, costo dell'energia, produttività, costi della logistica, regole - aggiunge - I cinesi stanno vendendo volumi sempre più significativi, in Europa, ma sono vetture prodotte nel loro Paese. È vero però che ci sono interessi verso il nostro continente e fa bene il Governo a lavorare per attirare un nuovo attore, che potrebbe essere cinese, ma magari anche Tesla".
Ci sono però anche altri aspetti che vanno limiti, nei rapporti con il Paese della Grande Muraglia. "Non siamo per i dazi, ma bisogna armonizzare Europa e Cina: qui il dazio per l'ingresso è al 10%, mentre da loro è al 25%. In questo modo si rischia di aumentare le difficoltà per il mercato".
La transizione mette a rischio 130 aziende piemontesi
E sulla transizione, i timori non mancano: "Stimiamo ci siano almeno 400 aziende a rischio in Italia perchè legate a lavorazioni tradizionali, con circa 70mila lavoratori che potrebbero essere a rischio. Un terzo di queste realtà sono in Piemonte".