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Economia e lavoro | 24 gennaio 2024, 12:45

Legge Bavaglio, i giornalisti piemontesi manifestano sotto la Prefettura di Torino

Il testo vieta la possibilità di pubblicare le ordinanze cautelari fino all'udienza preliminare. Sindacato e Ordine: "Tutelare le persone, ma anche i lettori"

Legge Bavaglio, i giornalisti piemontesi manifestano sotto la Prefettura di Torino

Manifestazione sotto la Prefettura per i giornalisti piemontesi che, così come nel resto d'Italia con la regia della Federazione nazionale stampa italiana, hanno voluto protestare contro il testo di legge ribattezzato ddl Costa e presentato da Enrico Costa (Azione). Una proposta ribattezzata "legge Bavaglio" da chi vi si oppone, perché andrebbe a limitare la possibilità di raccontare i casi di cronaca vietando la pubblicazione - complete o anche solo in parte - delle ordinanze cautelari, fino al termine dell'udienza preliminare. 

Esame del Senato 

Il documento, passato lo scorso 19 dicembre alla Camera col voto di quasi tutte le forze parlamentari a parte PD, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, ora si sottopone al giudizio del Senato.

"È una legge che danneggia tutti"

"Il sindacato dei giornalisti italiani insieme all’Ordine dei giornalisti ritiene che sia una legge concettualmente sbagliata - dice la segretaria dell'Associazione Stampa Subalpina, Silvia Garbarino - perché limita i movimenti dei giornalisti nel dare una corretta informazione ai lettori ma così come è stata formulata rischia di limitare anche le tutele degli indagati. Quindi è una legge che alla fine danneggia tutti quanti".

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente dell'Ordine regionale, Stefano Tallia. "Esprimiamo la preoccupazione del mondo dell’informazione e dei giornalisti rispetto ai provvedimenti legislativi che rischiano di restringere la libertà di cronaca".

Tutelare la presunzione di innocenza, ma anche l'informazione 

"Un diritto - prosegue - che non riguarda solo i giornalisti, ma è un diritto dell’opinione pubblica essere informata in maniera tempestiva su fatti rilevanti. Non c’è dubbio che ci sono dei principi come quello della presunzione di innocenza che devono essere tutelati e non c’è dubbio che in passato ci sono stati degli errori da parte del mondo dell’informazione, ma un conto è stabilire il diritto da parte delle persone a non essere condannati sulle pagine dei giornali, altro è fare da sordina su fatti importanti e rilevanti che verrebbero conosciuti dai cittadini solo in maniera tardiva".

Una delegazione di giornalisti è stata ricevuta in Prefettura in tarda mattinata.

Massimiliano Sciullo

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