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Cultura e spettacoli | 24 gennaio 2024, 09:20

Gabriele Salvatores: "Torino città a cui voglio bene, prima o poi ci girerò un film" [FOTO E INTERVISTA]

Il regista di Mediterraneo ha incontrato il pubblico al Circolo dei lettori per presentare il suo libro Lasciateci perdere: "Garrone agli Oscar? Faccio il tifo per lui"

Gabriele Salvatores: "Torino città a cui voglio bene, prima o poi ci girerò un film" [FOTO E INTERVISTA]

“Lasciateci perdere in senso letterale, ma anche lasciateci perdere in un sogno, in un amore, in un film, e infine, lasciateci perdere nel senso di permetteteci di non essere vincenti, perché si può anche perdere e non è sempre un male” così il regista Gabriele Salvatores, ospite del Circolo dei lettori, ha spiegato il titolo del suo libro, Lasciateci perdere, per l’appunto. Un titolo che in origine doveva essere quello di Mediterraneo, il film che gli fece vincere l’Oscar nel 1992.

Non pensavo che potesse vincere, ho scoperto che era nella cinquina quando ero in Messico a girare un altro film. Quel giorno quando sono tornato in camera d’albergo stanchissimo, trovo fiori e champagne. Era gente come Cecchi Gori e altri che mi facevano i complimenti per la nomination. Ho svegliato tutti e siamo andati a fare il bagno in piscina bevendo champagne”. 

Il libro, scritto a quattro mani con Paola Jacobbi, ripercorre le tappe di una vita intesa. “Io ho una memoria pessima, lei è stata brava a farmi rievocare tanti ricordi. La realtà è spesso deludente rispetto alla vita che non ha un copione, il cinema ti dà possibilità di entrare in mondi diversi dalla realtà quotidiana. È un vantaggio per uno come me che ha difficoltà nella routine quotidiana, ma uno svantaggio perché ti perdi molte delle cose della vita vera”.   

Matteo Garrone è candidato agli Oscar con il film Io Capitano, un lavoro su cui Salvatores non ha risparmiato elogi. “Sono molto contento, è un regista importante, gli auguro con tutto il il cuore di vincere, faccio il tifo per lui!”. 

E sulla città di Torino aggiunge: “Ho pensato molte volte di girare qui, ha degli spazi molto cinematografici, sia esterni che interni. Una città a cui sono molto legato, gli voglio bene. Era l anossia Cinecittà prima di Roma. Prima o poi lo girerà un film a Torino”. 

Durante l’incontro non è mancato un commento sul legame tra politica e cultura, diverso da quello vissuto dal regista negli anni ’70. “La cultura non può che essere progressista anche se di destra, pensiamo solo a Gide o a Nietzsche - ma aggiunge. -. Credo che se non ci si trova un intellettuale importante di destra oggi non è perché non è stato tenuto nasco, ma perché forse non c’è”.

Chiara Gallo

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