Quarantotto licenziamenti in vista per la Idrosapiens di Leini. L'annuncio è arrivato nei giorni scorsi, quando l'azienda - che dal 1996 fa parte del gruppo tedesco Witzenmann - ha avviato la procedura di licenziamento per tutti i suoi 48 dipendenti. Per la precisione, si tratta di 44 addetti alle porte di Torino e altri 4 a Cormano.
L'azienda, fondata nel 1927, si occupa di giunti di dilatazione per il settore petrolifero (energia e gas), ma anche per l'aerospazio. Complessivamente, la multinazionale tedesca ha 4.300 dipendenti nel mondo e nel 2022 ha fatturato 730milioni di euro.
In queste ore si è tenuta l'assemblea dei lavoratori di Leini e mercoledì si terrà il primo confronto presso l’Unione Industriali di Torino. "La perdita di una realtà come Idrosapiens, specializzata nelle lavorazioni di grande precisione dove sono richieste importanti capacità e certificazioni specifiche, specializzata da anni nell’aerospazio dove, proprio in un momento in cui nella provincia di Torino si aprono nuove opportunità per questo settore, non può spiegare con la semplice teoria del crollo del mercato e del contesto internazionale reso difficile dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente la conseguente chiusura del sito di Leinì", dicono responsabili territoriali di Fim Cisl, Fabio Militto e Fiom Cgil, Marco Femia.
"Il gruppo Witwenmann ha la possibilità di convergere sullo stabilimento di Leinì tecnologia e prodotti utili per la salvaguardia di Idrosapiens - aggiungono -. Insieme ai lavoratori saranno condivise tutte le iniziative utili alla salvaguardia del sito di Leinì, a partire dal presidio di mercoledì 24 alle 14 presso l’Unione Industriali di Torino per il primo incontro sulla vertenza”.
"Continua la desertificazione produttiva del Piemonte, con la chiusura e la procedura di licenziamento per tutti i 48 dipendenti di Idrosapiens. Un'azienda che nel 2022 ha fatturato 730milioni di euro che smantella una filiale proprio dove si stanno aprendo nuove opportunità per il settore. Perché? Nel frattempo, alla Mondial Facert di Brandizzo, specializzata in produzioni meccaniche, si ricorre alla cassa integrazione mentre il lavoro viene trasferito altrove. Lo dico alla Giunta Cirio e al Governo Meloni: non possiamo assistere a queste fughe senza agire": lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.