“Non cambiamo le foglie in tavola”: con questo gioco di parole, il Comitato “Salviamo gli alberi di corso Belgio” chiede all'amministrazione di non procedere con l'abbattimento di 17 alberi considerati pericolosi annunciato dall'assessore al verde Francesco Tresso nei giorni scorsi perché giudicati a rischio crollo.
Rispettare il ricorso
In particolare, il gruppo di cittadini esige l'attesa dell'esito della disputa attualmente in corso proprio con la Città di Torino: “In presenza – sottolineano – di un ricorso, l'oggetto del contendere non dovrebbe subire alcuna alterazione, tanto più a opera di una delle parti in causa. Viceversa, l’assessorato al verde di Torino continua a metter mano sugli aceri di corso Belgio e, con modalità suscettibili di modificare le caratteristiche di cui si dibatte come l’entità e la durata dei servizi ecosistemici rilevanti per la salute, incide sulla salute e sulla longevità delle piante. Inquieta che gli accertamenti siano stati eseguiti quasi un anno prima rispetto a quanto programmato, ovvero dicembre 2024, dalla stessa ditta che aveva effettuato il controllo fitostatico nel 2022”.
Inoltre, ad essere contestate sono proprio le recenti verifiche sulle piante: “I controlli – proseguono – sono stati immotivatamente invasivi, con 'scortecciature' estese di alcuni alberi. In pendenza della vertenza legale, sarebbe stato corretto che tali accertamenti venissero svolti previa comunicazione al giudice, al consulente tecnico d'ufficio e al consulente tecnico di parte. Nonostante questo, la nostra avvocata ha ricevuto dai difensori del Comune la richiesta di nulla osta al giudice stesso per l'abbattimento di 17 alberi e la messa in sicurezza di altri 16; simultaneamente, l'assessore Tresso ha annunciato l'intenzione di procedere”.
Critiche sono arrivate anche alla volontà di non sostituire, almeno momentaneamente, gli aceri da abbattere: “Ciò – aggiungono ancora – dimostra noncuranza per quello che chiedono i cittadini: in questo modo, anche posizionando arbusti più vicino alle abitazioni, si ridurrà la salubrità del luogo menomando il corridoio ecologico. Tutto secondo il progetto originario da noi contestato, tale è la presunzione del Comune di avere la vittoria del ricorso già in tasca e la volontà di segar via le istanze dei cittadini insieme agli aceri”.
Un “monitoraggio popolare diffuso”
In conclusione, il comitato esce allo scoperto affermando di voler controllare da vicino l'operato della Città: “Non sottovalutiamo certo – concludono - la necessità di assicurare l’incolumità dei cittadini, ma a tale obbligo l’amministrazione può e deve adempiere rispettando l’esistenza di un ricorso sostenuto da 13mila cittadini. Ricorso che non viene realmente incluso tra i criteri che in questo momento devono condizionare l’operato del Verde Pubblico su corso Belgio. Annunciamo che, in considerazione di questi comportamenti inappropriati, abbiamo avviato un monitoraggio popolare diffuso, supportato da esperti, su tutte le azioni che il Comune svolgerà sui nostri alberi”.