“Ho chiesto al Comune di Cavour di darsi da fare per promuovere una contropetizione”, Carlo Degiovanni risponde con tono scherzoso alla campagna social lanciata, tra il faceto e il serio, per convincerlo a rimanere a Torre Pellice.
Lui, 70 anni, è uno dei volti e delle voci del podismo pinerolese e uno dei protagonisti del mondo correre sui monti, che un tempo si chiamava ‘marcia alpina’.
Da qualche giorno circola una lettera per ‘trattenerlo’, che inizia così: ‘Vuole andarsene... vuole lasciare la nostra Valle... non ci sono motivi particolari ma vuole andare via di qui... ci sarà una donna?’ e che conclude con un appello a firmare al Laghetto Nais di Bobbio Pellice per fargli cambiare idea: ‘Vogliamo estendere la nostra opera di convincimento a quanti vorranno rimarcare e rinforzare l’invito a rimanere con noi, non per sempre, anche se, quando si farà il nostro tempo, sarà sempre meglio avere una vista sulle montagne che non su un mucchio di sassi in mezzo al paese’.
Degiovanni risponde usando lo stesso tono goliardico degli amici con cui ha condiviso le fatiche e le gioie dell’organizzazione del Trail degli Invincibili e di buona parte delle attività culturali e sportive legate alla marcia alpina, che si sono svolte in Val Pellice.
Il suo obiettivo è di tornare nel paese natio a fine febbraio: “Sono cavourese e anche i miei genitori sono nati e vissuti su quel ‘mucchio di sassi in mezzo al paese’ che è la Rocca di Cavour. Poi ho girato il mondo: sono stato a Bibiana, a Torre Pellice, a Bricherasio e poi di nuovo a Torre Pellice”. Il ‘mucchio di sassi’ è stato fondamentale per la nascita della sua passione per la marcia alpina: “Nel 1974 ho contribuito alla creazione dell’Atletica Cavour e nel 1987 organizzammo il Campionato Italiano di Corsa in Montagna proprio sulla Rocca di cui i sentieri, d’altronde, sono sempre stati il nostro ‘impianto sportivo’” racconta. Ma a Cavour tra le prime cose porterà anche un pezzo di Val Pellice: “Abbiamo organizzato l’evento ‘Dalla Rocca al Manzol: l’Atletica Cavour alla Tre Rifugi Val Pellice’ in cui, domenica 28 gennaio, alle 16, in salone consigliare, presenterò il mio libro ‘Tre Rifugi Val Pellice’ che racconta le storie non di chi ha vinto ma di chi ha partecipato anche in modo naif e spesso portando ventate di goliardia”. Nel frattempo guarda anche al futuro meno prossimo: “Per il 2025 voglio organizzare a Cavour una riedizione della Corsa d’la Scala Santa, in occasione dei cinquant’anni dall’edizione del 1975” annuncia.
Degiovanni, riporterà quindi in pianura il suo spirito di iniziativa che ben conoscono gli amici con cui ha lavorato nell’organizzazione di eventi. Tra questi ‘Fredi’ Gallo che ha diffuso la lettera: “Se la raccolta firme non basterà a convincerlo pazienza... mal che vada rappresenterà per lui un bellissimo arrivederci!”. I due hanno lavorato fianco a fianco soprattutto per l’organizzazione del Trail degli Invincibili: “A parte la sua ironia, Carlo spicca per le sue doti organizzative, per la memoria storica delle corse sulle montagne della Val Pellice e per la conoscenza del territorio. Il suo contributo in questa valle è stato fondamentale” aggiunge Gallo. “Il ‘richiamo della foresta’ di Cavour è stato troppo forte, ma i miei amici si mettano l’animo in pace – avverte Degiovanni –. non mollerò la Val Pellice e continuerò a dare il mio contributo nell’organizzazione di eventi”.