Il presidente dell'Unione Industriali di Torino Giorgio Marsiaj scrive agli imprenditori associati: "Il 2023 - spiega - è stato di nuovo un anno molto difficile, per il persistere della guerra in Ucraina e per il nuovo conflitto scoppiato il 7 ottobre scorso tra Hamas e Israele, umanamente tragico ed economicamente pieno di incognite. La politica e gli organismi mondiali purtroppo hanno dimostrato di non saper governare questi processi".
"Elementi positivi che ci fanno ben sperare per il 2024", continua Marsiaj, "sono, invece, l’inflazione e il costo dell’energia entrambi in calo, anche se la prudenza ci impone di non cantare troppo presto vittoria".
"Questo è il momento del senso di responsabilità e del sano realismo, sull’esempio virtuoso di quanto è accaduto con il Next Generation Eu. È lo spirito giusto per un’Europa più unita e quindi più forte, più inclusiva, più sostenibile, secondo i principi che hanno ispirato Jacques Delors, un grande Presidente della Commissione Europea, mancato ieri. In questo contesto, l’Italia continua ad avere una economia non soddisfacente, con una crescita asfittica, anche perché constatiamo tristemente che si tarda a varare le vere grandi riforme: Pubblica Amministrazione, concorrenza, rapidità della giustizia. E infine, uno dei problemi più gravi ancora irrisolti, una elevatissima evasione fiscale che, secondo la Banca d’Italia, sfiora i 100 miliardi di euro".
"Tra le grandi questioni che in Italia, e in particolare a Torino e in Piemonte, non possiamo più rimandare, la prima è costituita dalla crisi demografica. Per troppo tempo sottovalutato o addirittura ignorato, il fenomeno è oggi arrivato al punto da essere definito, in modo tragicamente efficace, inverno demografico".
"Dobbiamo invertire al più presto la tendenza alla crescita zero o sottozero della popolazione, altrimenti tutti i discorsi su economia, industria, lavoro, formazione fra vent’anni saranno inutili, perché ci saranno poche persone ad ascoltarli e soprattutto a tradurli in azioni. Dal 20 dicembre l’Unione europea si è data un nuovo patto sui migranti. Ma adesso sta agli Stati e alle comunità locali, come Torino, inserire le proprie politiche per trasformare costi di accoglienza in investimenti sul futuro.
La sostenibilità inizia da qui, è l’eredità che noi lasciamo alle generazioni future. Ecco perché le tematiche ESG sono così importanti e giustamente sempre più rilevanti nelle scelte d’acquisto di tutti noi e anche nelle valutazioni delle imprese da parte degli investitori internazionali. In gioco c’è molto più di un dividendo, per quanto importante esso sia, c’è il futuro della terra e dell’umanità. Inclusione, sostenibilità sociale e ambientale, la volontà di arrivarci sono le basi affinché si realizzino le condizioni favorevoli per creare una famiglia, far studiare i propri figli, renderli autonomi e capaci di realizzare le loro aspirazioni, diventando così membri proattivi di comunità che crescono e prosperano".
"In questa partita epocale noi imprenditori abbiamo un ruolo di primo piano. Vorrei citare qui tre tra i fattori principali sui quali si gioca il nostro futuro e che mettono, di nuovo, alla prova il nostro coraggio, la nostra intraprendenza: l’intelligenza artificiale; i microchip; la crescita dimensionale. Quest’ultima deve essere sia qualitativa, di mentalità e ambizione, sia quantitativa per affrontare le sfide globali del business, che richiedono reazioni rapide, ingenti capitali, capacità di innovare, forti relazioni di filiera".
"Per questo consiglio a tutti voi di consultare la “mappa della crescita”, un copyright di Piccola Industria dell’Unione Industriali Torino, concepita per favorire l’approfondimento e la divulgazione di strumenti che aiutino le imprese ad affrontare, appunto, percorsi di maturazione dimensionale, finanziaria, digitale e sostenibile.
Venendo all’intelligenza artificiale, finalmente il Governo ha deciso di insediare a Torino il centro promesso ormai anni fa e di cui si erano perse le tracce. Non c’è ancora una sede, ma è stato varato lo statuto della Fondazione. Siamo fiduciosi e confidiamo che ciò avvenga in tempi brevi, quelli delle imprese.
Quanto ai microchip, come per il gas o l’energia, ci siamo accorti della loro importanza quando hanno iniziato a scarseggiare. Nessun processo aziendale può più farne a meno, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa.
Oggi l’innovazione passa anche attraverso la contaminazione tra differenti settori industriali, come automotive e aerospazio, che permette di mettere in comune diverse tecnologie. La Città dell’Aerospazio, di cui è stata da poco posata la prima pietra, nasce anche con questo obiettivo".