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Economia e lavoro | 29 dicembre 2023, 07:37

Tra un mese chiude il Goethe Institut Torino, nasce il Comitato: "Teniamolo aperto"

Perderanno il lavoro 30 persone. "Il Goethe deve stare aperto a Torino: vogliamo difendere i valori di interscambio culturale"

torino

Perderanno il lavoro 30 persone

A poco più di un mese dalla chiusura, nasce il Comitato “Salviamo il Goethe a Torino”.  Il centro di piazza San Carlo, che promuove nella nostra città da 70 anni la conoscenza della lingua tedesca e la collaborazione culturale internazionale, cesserà l'attività il 31 gennaio 2024. Oltre al capoluogo piemontese non saranno più operative le sedi di Genova e Trieste, mentre Napoli verrà ridimensionata.

Comitato "Salviamo il Goethe"

Una notizia che ha dato via ad una grande mobilitazione in difesa del Goethe Institut, tra cui una raccolta firme su Change.org, che ha raggiunto le 20mila sottoscrizioni.  Mercoledì è nato il Comitato “Salviamo il Goethe a Torino”: presidente è Luciano Cravino, vicepresidente Silvia Borgiattino e la coordinatrice Benedetta Andreasi.

Difendere i valori di interscambio

Il Goethe Institut – spiegano i promotori - deve stare aperto a Torino e continuare le sue attività didattiche. Tra le tante illustri personalità che nei decenni hanno frequentato il Goethe torinese, va annoverato anche Primo Levi”. “Con la salvaguardia di questa storica istituzione, - proseguono - il Comitato intende inoltre difendere i valori di interscambio culturale e gli organi che li hanno promossi, caratterizzando la vita della città di Torino per tutto il secondo dopoguerra”.

Perdono il lavoro 30 persone

L’obiettivo della nuova mobilitazione è raccogliere ulteriori firme, oltre a chiedere un impegno a “tutti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private, affinché facciano la loro parte per impedire che si perpetri questo ennesimo scippo ai danni di un territorio sempre più depauperato e progressivamente svuotato di prospettive per le nuove generazioni”.

Il Goethe Institut di Torino è stato fondato nel 1954, primo Istituto di cultura tedesca in Italia e secondo nel mondo. Più di 30 persone - tra dipendenti, collaboratori e collaboratrici (la stragrande maggioranza donne) - rischiano di perdere il lavoro entro il 31 gennaio 2024, termine ultimo previsto di apertura della sede.

Cinzia Gatti

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