Oggi è la vigilia di Natale e, come tutti gli anni nonostante le difficoltà contingenti, a Torino scatta la febbre per l'ultimo regalo e per la spesa del cenone di stasera o il pranzo di domani. In questa domenica straordinaria, anche il mercato di Porta Palazzo vive una delle sue aperture straordinarie e, come ogni anno, segnerà abitudini e invenzioni a tavola dei torinesi vecchi e nuovi.
Vince il sud
Tra tradizione e innovazione, il mito di Porta Palazzo come punto di approdo di migranti vecchi e nuovi continua a farsi sentire: così, a vincere sui banchi e nelle botteghe di piazza della Repubblica è soprattutto il sud, soprattutto con i dolci. Tra questi ci sono i fichi secchi mandorlati, specialità pugliese: “Sono di origine molto antica - spiega Rocco, in coda mentre aspetta il proprio turno – e fatti con fichi essiccati, poi farciti con mandorle tostate e ricoperti con miele, cioccolato, zucchero o vincotto: sulle nostre tavole non possono mai mancare, anche se un tempo venivano considerati i dolci dei poveri”.
Spostandosi un po' più a sud, e più precisamente in Sicilia, non possono mancare i primi della tradizione con i formati tipici regionali: “Con busiate e anelletti – sottolinea Anna – riassaporiamo le nostre origini facendole scoprire anche ai nostri nipoti, nati e cresciuti qui”.
I classici senza tempo
Alle specialità si aggiungono i “classici” senza tempo presenti su tutte le tavole: dalle farine per preparare la pasta fatta in casa alla verdura di stagione con coste, costine, finocchi, verze, broccoli, radicchio, zucca e rape a farla da padrone insieme a patate e carciofi. Grande spazio anche alla frutta: tra locale e tropicale, ecco spuntare melograni, ananas, papaya, mango e la secca con arachidi, noci, mandorle, fichi secchi, datteri e pistacchi.
Non potevano mancare, infine, i mazzetti e i centrotavola natalizi con vischio, rametti di abete, pungitopo e stelle di Natale.