Il 2023 è stato l'anniversario dei 50 anni dalla riapertura del Teatro Regio, e anche un anno di rinascita. Tra le iniziative per il cinquantesimo compleanno, il Teatro ha portato in strada quello di solito è visibile soltanto a chi va agli spettacoli.
Sotto i portici sono stati installati pannelli con le fotografie dell'interno e il racconto della storia di uno dei più antichi teatri d'opera in attività al mondo. In evidenza il racconto dell'incendio del 1936, che ne ha costretto la chiusura fino alla riapertura del 1973.
Questa mattina sono state scoperte due nuove installazioni, una raffigurante l'ultima fotografia prima dell'incendio e l'altra con una foto del pubblico al nuovo Regio, per evidenziare la continuità tra i due momenti. Inoltre sulla facciata si è illuminata la nuova scritta 'Teatro Regio Torino' con una luce al neon, ad accompagnare i 12 segni zodiacali installati a ottobre per la mostra su Carlo Mollino, architetto che progettò il teatro.
Un 2023 di intenso lavoro
"È stato un 2023 caratterizzato da un intenso lavoro di programmazione per il prossimo futuro - ha dichiarato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, presidente della Fondazione Teatro Regio -: un anno di consolidamento economico, finanziario e organizzativo. La prima stagione programmata interamente dal sovrintendente Jouvin, una stagione che coniuga innovazione e tradizione, grandi nomi internazionali con giovani artisti emergenti nello spirito di rilanciare il Teatro Regio come un patrimonio importante dal punto di vista culturale per gli appassionati ma che può anche essere fruito fuori dalla normale programmazione. Siamo contenti di aver passato un 2023 che ha battuto tutti i record della storia di questa città, dentro una cornice di rilancio turistico e culturale il Regio deve fare la sua parte. Tra gli obiettivi per il 2024 c'è avvicinare persone al mondo della lirica, soprattutto giovani: le iniziative a loro rivolte stanno riscontrando notevole successo e vogliamo essere un teatro innovativo, conciliare tradizione, innovazione a qualità artistica, nell'ottica della sostenibilità economica. Sono certo che il 2024 sarà un anno ancora più forte, il Regio sta rinascendo sempre di più col piede giusto".
Uno sguardo "dentro"
"Questa è un'ulteriore iniziativa per il 50esimo del teatro - ha commentato il sovrintendente, Mathieu Jouvin -: ci tenevamo a dare a chi passeggia qui, oltre all'apertura del cancello e l'accompagnamento musicale, tutto il racconto della storia del teatro dal 1740. Volevamo rendere noto al pubblico cosa c'è dentro il Teatro, dare un'occhiata dentro perché le porte normalmente sono chiuse in giornata. Possiamo essere orgogliosi di questo lavoro collettivo, ad aprile faremo il vero bilancio economico di questo 2023 ma sappiamo già che le notizie sono buone, a tutti i livelli è stato un bell'anno. Abbiamo assunto più di 40 persone nelle risorse umane perché un teatro è un luogo fatto innanzitutto di persone, stiamo lavorando anche per avere nuovi soci e ampliare i ricavi del teatro per fare di più per il pubblico".
Lo sciopero alle spalle
Nei mesi scorsi a fare notizia erano state le prime saltate a causa degli scioperi dei lavoratori del teatro, in vista del rinnovo del contratto di categoria, ma la situazione sembra rientrata. "A novembre è stato firmato il rinnovo del contratto nazionale del 19/21 che è un'ottima notizia - ha spiegato Jouvin -: i dipendenti riceveranno premi una tantum per coprire questo periodo. Per questo abbiamo ricevuto un contributo eccezionale del Ministero di 550mila euro per il rinnovo e 400mila addizionali per il Teatro, oltre a spese proprie del Teatro per coprire il costo del rinnovo. Inizieranno fra poco le negoziazioni per il rinnovo del 22/24, speriamo che tutto andrà bene perché chi lavora deve essere pagato in maniera giusta, speriamo di trovare un accordo sia coi sindacati che col Ministero perché i costi devono essere sostenibile per le fondazioni".