Una telefonata, diceva una vecchia pubblicità, "allunga la vita". In questo caso, però, la vita l'ha addirittura salvata. E' successo all'ospedale Mauriziano, dove un uomo di 66 anni, reduce di un intervento alla colecisti, ha telefonato al servizio del "Case Manager" per lamentare una serie di dolori che lo affliggeva.
All'altro capo del telefono, l’infermiere Stefano Gianolio - case manager della Chirurgia Generale e Oncologica - si è subito reso conto del pericolo ed ha avviato il percorso che ha permesso al paziente di essere sottoposto in urgenza e con successo a Coronarografia.
Dopo l'operazione, trascorso qualche giorno dal rientro a casa, il paziente ha sentito dolore alla pancia e al torace, ma anche una forte nausea. Da qui la decisione di telefonare al numero di soccorso. "Mi ha riferito di aver avuto una serie di dolori, non collegabili all’intervento chirurgico eseguito pochi giorni prima – spiega Gianolio -. Mi ha detto di essere stato “piegato in due” da un dolore che interessava addome e torace e si irradiava anche alla mandibola".
Indizi sufficienti per insospettire l'infermiere. Un rapido consulto con l’équipe medica ha portato al consiglio di andare in pronto soccorso per accertamenti. Dalla visita cardiologica emerge una "stenosi coronarica critica", che ha richiesto una rapida coronografia presso l'ospedale del Mauriziano. Un intervento in urgenza e andato a buon fine.
"Senza il modello personalizzato di presa in carico previsto dal Case Management e senza quella fatidica telefonata, i sintomi avrebbero potuto essere sottovalutati con conseguenze che avrebbero potuto mettere a grave rischio la vita del paziente - osserva Alessio Rizzo, infermiere del Dipsa (Direzione delle Professioni Sanitarie) dell’ospedale Mauriziano -. Oltre alla linea telefonica dedicata, a fare la differenza è stata la risposta, fornita da un professionista altamente e specificatamente formato e con una profonda conoscenza e relazione di cura e fiducia del paziente".
Il modello di Case Management della Chirurgia Generale e Oncologica dell’ospedale Mauriziano è un modello di presa in cura personalizzato e prevede la presa in carico continuativa del paziente complesso che va incontro a chirurgia addominale maggiore. Una nuova figura sanitaria. Se ne occupa un infermiere con formazione avanzata che segue il percorso clinico - assistenziale in tutte le sue fasi: da quella pre-operatoria, che ricopre i giorni compresi tra la diagnosi ed il ricovero, fino a quella di ricovero ed a quella successiva alle dimissioni dall’ospedale, gestita attraverso un monitoraggio a distanza, organizzato in base alle specifiche esigenze della persona assistita ed alle evidenze scientifiche. A tutto ciò provvede un infermiere dedicato, il cosiddetto Case Manager, che fornisce supporto continuativo e personalizzato lungo tutto il percorso di diagnosi e cura.
"Nel nostro ospedale – precisa Graziella Costamagna (Direttrice del Dipsa del Mauriziano) –, oltre che in Chirurgia Generale e Oncologica, la figura del Case Manager è oggi attiva in Cardiologia, in Ortopedia e nel Pronto soccorso. A breve lo sarà anche in Oncoematologia".
Il modello sperimentato con successo al Mauriziano è stato recentemente inserito all’interno del Database delle “buone pratiche” nazionali di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha inserito l’ospedale sul podio nazionale nel suo prestigioso “Report 2023”. Ha tra i suoi elementi caratteristici anche la presenza di una “Help line” dedicata, ossia una linea telefonica a disposizione dei pazienti, alla quale essi possono rivolgersi in caso di dubbi o problemi legati alla propria condizione clinica, trovando risposte dirette.