A Roma ha fatto notizia la baruffa tra i vertici nazionali, ma il duello tra Coldiretti e Radicali si declina anche in salsa torinese. E la definizione "salsa" non è casuale, visto che il tema di scontro è la carne sintetica. Ultimo capitolo di un confronto che in passato ha avuto parecchie puntate precedenti.
"Coldiretti fa oggi quello che fa da molti anni - spiega Igor Boni, presidente dei Radicali -: 20 anni fa proponevano innovazioni tecnologiche sull'irrigazione, per esempio quello a goccia sul mais. Ci prendevano in giro, ma ora è realtà. E oggi è lo stesso per l'agricoltura, il consumo del suolo e dell'acqua. Ora sulle farine animali frenano, ma anche sulla carne sintetica. Loro sono conservatori, con danno per il Paese".
La protesta è andata in scena con un banchetto, bandiere e cartelli con il messaggio "Coltivate ignoranza".
"Si vieta qualcosa che ora non c'è - prosegue Boni -, ma come per le farine, anche sulle carni coltivate si deve lasciare la libertà di consumo, ma è anche una possibilità dal punto di vista della sostenibilità ambientale. È un danno economico".
"Anche sulle farine di grilli e insetti hanno dovuto fare un passo indietro - aggiunge Silvio Viale, consigliere comunale di +Europa -. Non sono prodotti diversi da quelli tradizionali, così come sulla carne coltivata: non è artificiale, visto che arriva da cellule animali e seguono procedimenti simili a yogurt e birra".
"La legge approvata dal Parlamento è una vergogna assoluta - scandisce Viale - e spero che il Comune, così come per la farina di insetti, abbia lo stesso coraggio anche con la carne sintetica. Bisogna smettere di fare disinformazione".