In occasione dell’uscita nei cinema di tutto il mondo del nuovo biopic di Ridley Scott dedicato a Napoleone Bonaparte, Capodoglio ospita, domenica 26 novembre alle ore 21, lo spettacolo dei Supershock: una sonorizzazione dal vivo del capolavoro impressionista di Abel Gance “Napoleon”, riletto attraverso le sonorità contemporanee e lisergiche della rock band guidata da Paolo Cipriano.
Un "cine-concerto" che vede la proiezione del grande classico del cinema muto del 1927 su un grande schermo alle spalle della band torinese che si esibirà live in una colonna sonora appositamente ideata per il film.
Il gruppo indie-rock nato proprio a Torino nel 2002 e guidato da Cipriano da quasi vent'anni ormai si è specializzata nella rivisitazione dei grandi film muti del passato con colonne sonore moderne. "L'idea ci venne in mente nel 2005 - spiega Cipriano - Il film muto è spesso immaginato come comico, invece ci sono capolavori incredibili di altri generi, come quelli legati all’espressionismo tedesco, basti pensare a Metropolis".
Il primo spettacolo è stato proprio su uno di questi classici, Nosferatu. "Lo abbiamo proposto al Museo del Cinema che ha subito accolto la nostra idea. Da lì negli ultimi vent'anni abbiamo portato i nostri spettacoli in tutto il mondo, per un totale di 20 film prodotti".
In questo caso vi siete concentrati sull'opera di Abel Gance. Come mai questa scelta?
"Quando si riguardano questi film si rimane scioccati da quanto fossero moderni. Gance è stato uno dei registi del cinema muto più visionari in assoluto. Aveva idee folli, quindi non è stato semplice comporre la musica sulla base dei suoi film. Napoleon lo abbiamo scelto perché era un capolavoro. Ha debuttato nel 2017 e anziché proporre cinque ore come nell'originale abbiamo dato un taglio di un’ora e mezza perché fosse fruibile".
Come entrano in sintonia le sonorità moderne con un film muto del 1927?
"C'è molto studio, sia del film che del regista. Cerco di mettere insieme il ritmo del film, dato dal montaggio ma anche dall’azione attoriale, con il ritmo della musica. Quando quello funziona, avviene la fase dei colori e delle sonorità. Nel caso di Napoleon, poiché era personaggio fortissimo, queste sonorità sono più dure e intense".
C’è grande attesa attorno al nuovo colossal di Ridley Scott, la chiave del successo dei suoi film è anche legata alla scelta delle musiche. Secondo lei sarà così anche per questo film?
"Ammetto di non averlo ancora visto, ma sono sicuro sarà molto bello. I suoi capolavori del passato hanno sempre avuto molte citazioni dei film muti, sono certo che anche questo avrà citazioni di Abel Gance. Dal trailer mi è sembrato di respirare la stessa atmosfera. Le sue colonne sono straordinarie, iconiche".
Torino Film Festival e Fuori Campo, una formula che unisce musica e cinema, cosa ne pensa?
"Sono molto favorevole a manifestazioni di questo tipo. La multimedialità è ormai da decenni diffusa in tutti gli ambiti. Il linguaggio musicale è legato al visivo da generazioni. Siamo tutti cresciuti nella multimedialità. Farli dialogare è una condizione sine qua non. Ormai la musica è spettacolo a 360 gradi, basti pensare agli ultimi concerti di Madonna".
Rassegne che animano anche luoghi che mirano a una nuova vita, come i Murazzi.
"Mi fa molto piacere siano coinvolti spazi come questo, dove ho vissuto la mia adolescenza, dove ho suonato per le prime volte. E' una bellissima operazione portare eventi cultuali in un luogo di Torino che abbiamo deciso di recuperare. Sono orgoglioso del fatto che ci siano eventi così nella mia città."
Torino in vent'anni è cambiata molto?
"C’è una progressiva e continua crescita. Il via penso ci sia stato con le Olimpiadi del 2006. Per la prima volta i turisti vedevano un'altra Torino. Una città con tanti quartieri diversi, ma unici. Pensiamo solo a Barriera di Milano, ha tante problematiche, ma sta crescendo con eventi e appuntamenti culturali. Anche il cinema grazie alle grandi istituzioni si sta è sviluppato, vedere che qui vengono girati così tanti film, mi fa molto piacere".