La divulgazione scientifica (di cui in Italia è stato capostipite Piero Angela) è un ambito operativo impegnativo e delicato, perché consiste nello spiegare e diffondere argomenti scientifici al grande pubblico, ossia fondamentalmente a coloro che sono poco ferrati in una determinata materia o che non lo sono del tutto. Per assolvere a questo compito il divulgatore, che può essere uno scienziato, un ricercatore, un giornalista o uno studioso, deve possedere la capacità di trasmettere le proprie conoscenze con discorsi chiari, in maniera semplice ma non per questo banale o, soprattutto, priva di contenuti essenziali.
E Piero Angela lo sapeva bene!!
Torinese DOC ed orgoglio del capoluogo sabaudo e del mondo scientifico tutto, egli ha dedicato l'intera sua esistenza proprio alla divulgazione.
Reduce da studi classici e di ingegneria al Politecnico (questi ultimi non terminati a causa dell'assunzione in RAI), esordì in veste di conduttore radiofonico. Successivamente divenne inviato e poi conduttore del Telegiornale, ma il successo e la notorietà al grande pubblico giunsero con l'ideazione e la conduzione di programmi di divulgazione scientifica sullo stile anglosassone, le più celebri di tutti sono, sicuramente, le serie di Quark. Il suo nome deriva proprio dall'omonima particella costituente la materia e, come affermato dallo stesso conduttore "È un po' un andare dentro le cose". E lui, dentro le cose sapeva andarci alla perfezione, trascinando con sé i milioni di telespettatori che, ad ogni puntata, lo seguivano con interesse ed entusiasmo.
La sigla di questo programma e di tutti quelli condotti da Angela, invece, è il secondo movimento della Suite n° 3 di Bach, anche conosciuto come "aria sulla quarta corda" reinterpretata, però, dal gruppo jazz Swingle Singers, data la grande passione del conduttore per questo genere musicale.
Come da lui stesso dichiarato, infatti: "Nella nostra musica c'è la passione, una specie di virus che continua negli anni e non finisce mai. Allora, la cosa interessante è che i musicisti che amano il jazz magari fanno il loro lavoro [...] ma poi si ritrovano dopo, per suonare [...]. Questo perché la musica jazz è creativa; mentre la musica classica è esecutiva, cioè i musicisti eseguono la partitura, non scritta da loro, nel jazz si è autori, si è compositori e improvvisatori in tempo reale. E la musica che esce è sempre diversa, è questo che diverte, la creatività."
Una celebre frase latina fatta propria da Piero Angela nella sua missione di divulgatore è "ludendo dòcere", ossia insegnare divertendo, obiettivo che egli raggiunse pienamente nei suoi 70 anni di carriera.
Prima di andarsene, Piero Angela ha lasciato un lungo messaggio, a testimonianza dell'amore per il suo lavoro e per il folto pubblico che lo ha accompagnato fedelmente durante tutta la sua carriera. Un messaggio di gratitudine per quanto ricevuto dai propri studi e, più in generale, dalla vita e da tutti coloro che, negli anni, lo hanno affiancato.
Ma esso è anche un'esortazione, un invito ad impegnarsi, ognuno nel proprio piccolo, a portare avanti il suo operato.
Queste, le sue parole: "Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano [...].
È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati.
A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato.
Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese.
Un grande abbraccio
Piero Angela"