Sono stati al centro dell'attenzione questa mattina, in occasione della manifestazione che Cgil e Uil hanno organizzato nel centro di Torino per lo sciopero contro il governo Meloni e contro la manovra di Bilancio. Ma, così come gli operai di Lear di Griugliasco, anche i lavoratori di TE Connectivity di Collegno non si rassegnano a un destino che preveda il licenziamento.
Ecco perchè, a difesa dei quasi 222 posti di lavoro che sono sotto schiaffo (su 300 totali), martedì 28 novembre si sono dati appuntamento sotto il grattacielo della Regione Piemonte, in via Nizza. L'obiettivo è portare all'attenzione del consiglio regionale la drammatica situazione dell'azienda che rischia la chiusura.
"Chiederemo un sostegno rispetto alla vertenza avviata a seguito della decisione della multinazionale svizzero-americana di delocalizzare tutte le produzioni presenti mettendo a rischio 222 posti di lavoro - dicono Marco Barbieri, Fim Cisl Torino e Giorgia Perrone, Fiom Cgil Torino -. Chiederemo al Consiglio Regionale, e a tutte le forze politiche, di farsi parte attiva sui vari tavoli istituzionali. È necessario lavorare affinché venga trovata una soluzione industriale da parte del
gruppo alternativa alla delocalizzazione".
"La chiusura della TE Connectivity - concludono - provocherebbe un’ulteriore perdita produttiva e occupazionale in un territorio già pesantemente segnato da altre crisi industriali".