“Continuano a scrivermi per dirmi quanto è impressionante l’evento che abbiamo messo su con Torino Film Industry”. È orgoglioso Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte, quando parla della rassegna per gli addetti ai lavori della filiera del cinema che si svolgerà in contemporanea al 41° Torino Film Festival. Un evento in cui si concentrano le migliori maestranze del settore della regione e che possono sviluppare nuove collaborazione con professionisti a livello nazionale e internazionale.
La Film Commission Torino Piemonte da quando è nata più di venti anni fa, ha visto crescere e svilupparsi l’intera filiera del cinema piemontese. Parliamo di 191 società di produzione, 247 strutture di servizio, che vanno dalle agenzie di casting a quelle di noleggio per gli animali di scena, oltre mille professionisti, dal mondo del trucco a quello del doppiaggio, fino a oltre 300 tra attori e attrici piemontesi.
Ma come si è costruita questa filiera?
“In Piemonte si è costituita una filiera strutturata su tutte le fasi - spiega Manera -. Abbiamo registi, ma anche sceneggiatori e produttori coinvolti nelle fasi di sviluppo che vedono già attive professionalità che si occuperanno della parte di produzione. Quando si entra nel vivo poi ci sono figure più strutturate, dai location manager ai casting director, fino agli attori e gli organizzatori del set che è di fatto una città nella città. Mentre si gira inoltre ci sono tantissime società di service che ruotano intorno al set, parliamo di 240 strutture che si occupano dalla falconeria sportiva, fino all’uso dei droni, ma anche di stuntman e addetti alla security. La filiera poi va sempre a interagire con la post produzione, anche se oggi mentre che si gira si produce già materiale digitale che viene inviato e processato in parallelo”.
Torino in particolare è diventata un polo per quanto riguarda la post produzione e gli effetti speciali, dal doppiaggio all’elaborazione del suono: conta ben 35 strutture post produzione video, 29 post produzione audio, 13 strutture per gli effetti speciali.
“Le agenzie che si occupano di post produzione sono cresciute tanto, un aspetto di cui parleremo anche durante gli Industry. Si stanno assumendo tante persone che si occupano anche di progetti internazionali, ma scelgono Torino per lavorare. La città ha una grande potenzialità anche sul piano della qualità della vita, ha un buon rapporto costi-benefici. Per questo il mondo della post produzione, sceglie di venire qua”.
Un altro aspetto su cui punta Torino ma anche tutto il Piemonte è il settore dei teatri di posa, ovvero quegli edifici predisposti per le riprese di film, serie tv ma anche pubblicità.
“Abbiamo gli studios di corso Lombardia, dove abbiamo già girato delle scene per Cuori e Non uccidere, ma anche Topi di Vittorio Albanese. È una realtà molto forte, cui dal 2023 di aggiunge quella dei Prodea Led Studios, una realtà di nuova generazione con la più alta definizione in Europa a livello di qualità. Miriamo a farla diventare un polo per tutta la produzione di fiction e di pubblicità”.
Tutto questo ha portato ad avere 200 produzioni all’anno in Piemonte, con più di 1000 giornate di riprese. “La quantità di lavoro è impressionante, fino a non molto tempo fa per andare a fare cinema bisognava andare a farlo in altre città. È importante il fatto che adesso si viene a vivere e lavorare a Torino”.
In generale per il cinema piemontese l’anno più difficile è stato sicuramente il 2017, che ha visto l’interruzione dei fondi ministeriali, per poi ripartire nel 2018, anno in cui si sono spesi i fondi FERS. “Nel 2019 è andato tutto quanto andato a regime e il 2020 nonostante il covid ha retto bene, mentre il 2022 ha visto il boom decisivo”.
Qual è stata la formula vincente?
“L’ultimo triennio è stato decisivo perché si è adottata una formula molto precisa, non solo su film e serie tv, ma su tutto. Da noi c’è un’attenzione di cui sono orgoglioso. Dal 2019, l’ufficio produzione e comunicazione seguono con la stessa attenzione un colossal, come Fast and Furious, e un documentario della Onlus locale. Tutto questo per una filiera compatta che si aiuta”.
La filiera del cinema a livello di produzione dunque è pressoché completa. Cosa manca?
“Una volta che si è tirato una linea con tutti gli elementi, si tratta di potenziarli e di renderli conosciuti, competitivi - conclude Manera -. Le giornate del Torino Film Industry sono proprio un’occasione di incontro con il mercato, per mettere in contatto le nostre realtà locali con la filiera nazionale e internazionale. Non un momento di autocelebrazione, di incontro per aggiornarci tutti insieme, fare il punto e contemporaneamente lanciare ancora la palla avanti”.