Botta e risposta a distanza tra Daniele Valle, la Città della Salute e l’Università di Torino. Il vice presidente del Consiglio regionale ha denunciato una “pioggia di calcinacci al Sant’Anna” dovuta a un crollo dello scorso maggio nei locali del presidio ospedaliero utilizzati dagli studenti di ostetricia e infermeria pediatrica, oltre che dai tecnici di piscomotircità infantile. L’accusa, che cita anche i crolli dello scorso anno alle Molinette, arriva il giorno precedente la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole ed evidenzia il paradosso della situazione: “Gli studenti del Sant’Anna non possono accedere alle loro aule, perché inagibili. Questo dovrebbe far riflettere sull’urgenza di cambiare marcia e garantire la sicurezza ai pazienti, agli operatori sanitari e agli studenti che frequentano i nostri ospedali”.
In realtà però l’ospedale ha poco a che vedere con questa situazione, dal momento che i locali sono sotto la responsabilità dell’Università di Torino, che poche ore dopo ha precisato: Per quanto riguarda la parte dell’Ospedale Sant’Anna in utilizzo all’Università di Torino, l’Ateneo, nell’ambito delle attività di monitoraggio sulla sicurezza dei propri edifici, ha effettuato una approfondita visita strutturale preventiva volta all’identificazione precoce di possibili rischi. Da questa analisi sono emersi alcuni elementi di criticità. Criticità che, è opportuno sottolineare, non presentano alcun tratto di emergenza”. L’attività didattica - conclude la nota - è stata temporaneamente ridefinita con l’obiettivo di consentire i necessari lavori attivando la DAD mentre si sta completando l'individuazione di nuovi spazi adeguati”.
Risposta immediata anche da parte della Città della Salute: “In relazione al comunicato stampa del vice Presidente Daniele Valle la Città della Salute di Torino evidenzia come la perizia dei controlli sulla sicurezza sui solai del presidio Sant'Anna (parte ospedaliera) è già terminata ed è già stata consegnata allo SPRESAL. In queste aree proseguono i lavori di rinnovamento. Per quanto riguarda invece le aree oggetto del comunicato di Valle sono di competenza dell'Università degli Studi di Torino e non dell'Azienda ospedaliera. Si tratta di aule sulle quali è stata effettuata una perizia commissionata dall'Università”.