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Cultura e spettacoli | 21 novembre 2023, 12:55

Monet ospite in casa Cerruti: La Falaise et la Porte d’Aval in prestito da Postdam a Rivoli

L’esposizione dal 25 novembre al 18 agosto apre le porte al progetto di scambi culturali della Fondazione 

Monet ospite in casa Cerruti: La Falaise et la Porte d’Aval in prestito da Postdam a Rivoli

Il dipinto La Falaise et la Porte d’Aval, 1885, di Claude Monet  arriva a Rivoli. La prestigiosa opera realizzata dal maestro impressionista nel 1885, sarà ospitata dal 25 novembre al 18 agosto nella villa di Rivoli che fu di Francesco Federico Cerruti. 

Con l’esposizione di La Falaise et la Porte d’Aval, 1885, di Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926), inaugura un nuovo programma di scambi culturali che, oltre a valorizzare le opere della Collezione attraverso la loro partecipazione a mostre nazionali e internazionali di alto valore scientifico, intende promuovere anche la casa-museo di Rivoli come luogo che offra al pubblico torinese la possibilità di vedere dal vivo grandi capolavori provenienti da importanti collezioni d’arte pubbliche e private. 

Inizia un percorso nuovo ed evolutivo per la Collezione che la porterà a essere un interlocutore internazionale - spiega Giulia Tosetti della Collezione Cerruti -. Questo programma punto di inizio per la possibilità di fruire opere che altrimenti non potrebbero vedere”. 

“Si tratta di evolverci come istituzione prendere opere in prestito nella villa. Speriamo che tanti torinesi possano venire ad ammirare un’opera che magari diversamente non avrebbero modo di vedere” aggiunge Karolyn Barkagiev, direttrice del Castello di Rivoli che gestisce la collezione, aperta dal 2019. 

La prima collaborazione del programma Opere in viaggio coinvolge il Museum Barberini di Potsdam che, insieme alla Staatsgalerie Stuttgart, ha richiesto il prestito del dipinto di Amedeo Modigliani, Jeune femme à la robe jaune, in occasione della mostra Modigliani: Modern Gazes, a cura di Ortrud Westheider e Christiane Lange con Nathalie Frensch, che si terrà dal 24 novembre 2023 al 17 marzo 2024 alla Staatsgalerie Stuttgart e dal 26 aprile al 18 agosto 2024 al Museum Barberini di Potsdam.

Annoverato tra i più grandi protagonisti della rivoluzione impressionista francese, di cui fu probabilmente il più risoluto e radicale, Claude Monet rimase fedele agli innovativi principi del movimento, per esempio dipingendo sempre en plein air – all’aria aperta – e praticando una pittura di paesaggio fatta di piccoli tocchi di colore e di rapide pennellate.

Il dipinto 

Il dipinto La Falaise et la Porte d’Aval di Monet, scelto per la casa-museo di Rivoli, è stato realizzato alla metà degli anni ottanta dell’Ottocento, periodo in cui l’artista viaggiò intensamente visitando più volte le coste settentrionali della Francia e, in particolare, la località di Étretat, in Normandia, famosa per le sue spettacolari scogliere e il caratteristico arco in pietra naturale della Porte d’Aval.

Fu durante un’escursione a Étretat al principio del 1883 che, di fronte alle drammatiche formazioni rocciose della Porte d’Aval, Monet iniziò a interessarsi al motivo della falesia, traendo ispirazione, inoltre, dal precedente di Gustave Courbet. Monet scriveva, infatti, alla futura moglie Alice Hoschedé: “Voglio dipingere un grande quadro delle scogliere di Étretat, anche se è piuttosto audace da parte mia farlo dopo Courbet, che lo ha fatto in modo così mirabile; ma cercherò di farlo in modo diverso”.

In La Falaise et la Porte d’Aval del Museum Barberini, lo sguardo dell’osservatore si muove, lungo una traiettoria a forma di arco, dalle scogliere illuminate dal sole in primo piano a sinistra verso il centro della composizione. Una materica pennellata di rosa intenso segna la breccia nella scogliera e crea un suggestivo accento cromatico, sottilmente echeggiato dai riflessi che si propagano sulla superficie dell’acqua. Come nella maggior parte delle tele dedicate alla costa atlantica, anche in questo caso il pittore ha scelto una scena deserta, priva di esseri umani, in modo da evocare un sentimento assoluto di contemplativa osservazione della natura.

Il dipinto attraverso le Collezioni  

Il dipinto è appartenuto al cantante lirico parigino Jean-Baptiste Faure (Moulins, 1830 – Parigi, 1914), tra i più importanti e primi sostenitori degli impressionisti, che lo acquistò nel 1886 direttamente dall’artista, per poi passare, agli inizi del nuovo secolo, alla galleria Durand-Ruel di Parigi. Dopo essere transitato in alcune collezioni parigine, negli anni settanta del Novecento fu acquisito da una raccolta privata statunitense. L’ingresso nella collezione di Hasso Plattner avvenne nel 2010.

Per info: https://www.castellodirivoli.org 

Chiara Gallo

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