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Economia e lavoro | 20 novembre 2023, 19:28

Le piccole imprese alla curva più stretta, tra cambio generazionale e rebus assunzioni. "La crisi? Serve più di un anno"

Il focus è stato fatto dal rapporto monitor dell'assemblea regionale di Cna Piemonte: "Stanno diventando fattori critici per le imprese piemontesi"

Sala gremita per un evento

Il mondo dell'artigianato si deve misurare con criticità legate alla ricerca del personale e al passaggio generazionale delle attività

"L'uscita dalla crisi? Serve più di un anno". Parola di piccole e medie imprese della nostra regione, secondo quanto riporta il nuovo Monitor di Cna Piemonte. Una fotografia che non regala molti spunti di ottimismo, anche se aumenta la (piccola) fetta di coloro che pensano che un po' di ripresa, in fondo, sia già in atto. 
La maggioranza delle risposte, però (46,5%) fissa l'obiettivo tra oltre 12 mesi. Una percentuale ridotta, rispetto al 2022 (56,7%), ma non per un aumento di ottimismo: è piuttosto l'incertezza a farla da padrone (da 31,5 a 38,6%). Situazioni per cui, anche un arco di tempo superiore a un anno, non è detto che possa essere sufficiente.

Assunzioni e cambio generazionale

E se le previsioni sono sostanzialmente stabili, nonostante tutto, non mancano le preoccupazioni per una categoria che ha caratteristiche assolutamente uniche. Dalla difficoltà nel trovare candidati adatti alle necessità di assunzioni dell'azienda, fino al passaggio generazionale che dovrebbe concretizzarzi con molti titolari di attività che sono sulla soglia della pensione.

Quest'ultimo passaggio, in particolare, mostra i segni di una certa difficoltà diffusa. Se il 35% dei titolari è pronto a rimanere in azienda dopo la fine del normale percorso lavorativo, quasi uno su due (45%) lo fa proprio per cercare di garantire continuità alla ditta.
La pianificazione, in questo senso, è poca: il 15,6% dice di aver già chiari i passaggi per realizzare il cambio generazionale, il 19,1 ha addirittura fatto azioni concrete, ma il restante 65,3% dice che ci penserà sul momento.

Quasi un'imprenditore su due pensa che il passaggio, in ogni caso, sebbene difficile sarà superabile, ma il 18,7% pensa che l'impresa finirà con lui. E se solo l'11% si trova senza figli cui passare la mano, quasi il 14% ammette che gli eredi non sono interessati, mentre il 28,4% non è sicuro che la cosa possa interessare alle nuove generazioni.

Leggendo il rapporto Monitor si capisce che l’impresa non è esclusiva proprietà dell’imprenditore, del fondatore o della sua famiglia, ma appartiene anche ai collaboratori, e alle loro famiglie, ai fornitori, al territorio in cui è inserita. L’impresa è un ‘valore sociale condiviso’. Per questo la Politica deve investire concretamente su azioni e misure a favore della continuità di impresa e del ricambio generazionale", commenta Delio Zanzottera, segretario regionale di Cna Piemonte.

 

Serve manodopera qualificata

C’è però un’altra sfida, per le piccole imprese: la ricerca di manodopera qualificata. "Sentiamo parlare continuamente di fabbisogno occupazionale e delle difficoltà nel reperire lavoratori adeguatamente preparati per le nostre aziende. Non solo: ci confrontiamo anche con una disparità tra la richiesta e l’offerta di lavoro che continua essere un tema di discussione tra imprenditori, media e politica il cosiddetto mismatch tra  domanda e offerta di lavoro. Allo stesso tempo il nostro panorama demografico ci presenta una situazione inquietante come quella dell’inverno demografico, un differenziale allarmante tra coloro che entrano nel mondo del lavoro e coloro che ne escono", aggiunge Zanzottera. "Dati preoccupanti indicano che questo divario potrebbe raggiungere il 50% entro i prossimi 10 anni, segnando un’importante sfida che dobbiamo affrontare insieme. Oggi abbiamo avuto l’opportunità di analizzare e discutere queste questioni cruciali”.

 

 

Stabilità inclinata

Le ditte artigiane e le piccole imprese piemontesi associate alle CNA piemontesi nel 2023 si trovano in una condizione di ‘stabilità inclinata’. Il novero delle imprese che segnala un incremento dei diversi fattori (fatturato, occupazione, domanda interna ed estera, investimenti) diminuisce progressivamente e, al contrario, rimangono sostanzialmente stabili quelle che conoscono una diminuzione", dice Giovanni Genovesio, presidente di CNA Piemonte.

 

Massimiliano Sciullo

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