«Di intelligenza artificiale si parla tanto ma si sa poco: è presente nelle nostre vite già da anni, basta pensare al navigatore delle automobili, ma lo sarà sempre di più. Cambierà il mondo del lavoro, l’economia, il nostro modo di guardare le cose. Per questo è importante parlarne in modo serio, senza pregiudizi». Così Carlo Giacometto presenta l’incontro pubblico sull’AI organizzato domani, martedì 14 novembre alle ore 18.30, a Piazza dei Mestieri, in via Jacopo Durandi 13 a Torino. L’ex parlamentare, presidente dell’associazione Obiettivo Piemonte, ne parlerà con Claudia Porchietto, presidente SmartCommunitiesTech, e con Antonio Palmieri, presidente della Fondazione Pensiero Solido e co-autore del libro “Intelligenza artificiale. E noi? Una sfida alla nostra umanità”, che raccoglie i pensieri di 25 intellettuali e addetti ai lavori.
«L’intelligenza artificiale - spiega Palmieri - è una sfida alla nostra umanità perché ci richiama alla responsabilità, che è l'altra faccia della medaglia della libertà. Le straordinarie possibilità che la tecnologia ci offre e che sempre di più ci offrirà in futuro ci obbligano a prendere consapevolezza del fatto che questa nostra epoca esige un di più di responsabilità. Non è un richiamo astratto alla necessità di essere buoni. È una sfida a diventare più “intelligenti”, cioè capaci di trovare soluzioni tecniche adeguate sapendo che l'innovazione non è un fine, ma uno strumento per migliorare la nostra vita. Non siamo un’appendice dello sviluppo tecnico, abbiamo da affrontare la sfida e il compito di configurare la digitalizzazione in modo tale che essa contribuisca all’umanizzazione del mondo».
«È un argomento di strettissima attualità - ribadisce Carlo Giacometto -, avevamo deciso di parlarne già prima che il ministro Urso annunciasse che Torino ospiterà il Centro nazionale di intelligenza artificiale e, probabilmente, il G7 dedicato proprio all’AI. Il ministro ha anche preannunciato un disegno di legge, collegato alla legge finanziaria, riguardo l’intelligenza artificiale e le tecnologie di frontiera, ovvero meccanica quantistica, blockchain e metaverso. Questo è il classico argomento che suscita reazioni da tifosi, tra scenari apocalittici e concezioni salvifiche della tecnologia. E invece bisogna capirne potenzialità e rischi, per governarla anche a livello politico. L’informazione e la consapevolezza sono elementi fondamentali per ritenerci persone libere».