Contiene a stento la rabbia Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil, a Torino per l’assemblea generale della Cgil, il segretario generale boccia il Governo e attacca duramente Stellantis, rea di essere “sparita” con i sindacati. Di far, di fatto, stoppato ogni confronto su piani aziendali, strategie e progetti futuri.
L'attacco della Cgil a Stellantis: "Con noi non si confronta"
“No sindacati non abbiamo mai avuto la possibilità di parlare direttamente con Stellantis: discutono con tutti in giro per il mondo dei propri programmi e progetti, tranne che in Italia. Siamo molto preoccupati” ha affermato Landini, riferendosi a quella capacità produttiva di auto mai sfruttata a pieno. Per il segretario della Cgil l’Italia le vetture prodotte sarebbero 500.000, al netto di una capacità potenziale tre volte superiore, pari a 1 milione e mezzo. Numeri che si ripercuotono sull’occupazione.
Il rischio, nemmeno troppo velato, è che il tessuto industriale torinese rischi di sparire: “Noi poniamo il tema da tempo, i nodi stanno venendo al pettine: Stellantis è una realtà che è sempre più presente in Francia, con scelte strategiche che non vengono compiute nel nostro Paese. E’ necessario non stare a guardare, ma avere piena consapevolezza del rischio che stiamo correndo: quello di perdere interi settori manifatturieri su cui siamo capaci di lavorare, ma che rischiano di sparire”.
Landini boccia il Governo Meloni
E se Torino, il Piemonte e l’Italia non possono permettersi una simile catastrofe, Landini richiama il Governo a svolgere un ruolo più attivo nei rapporti con la casa automobilistica: “Il Governo scenda in campo e stia dalla nostra parte”.
“Per ora - prosegue il segretario della Cgil - non sta facendo abbastanza: ci avevano parlato di una trattativa in corso per portare entro luglio-agosto un piano per produrre 1 milione di auto nel nostro Paese. Di tutto questo non c’è traccia”.
Quale richiesta, dunque? “Chiediamo nuove politiche industriali, che pongano il tema di quale futuro industriale dare al nostro Paese. Serve una politica che metta in campo una visione. Il Governo continua a dare incentivi a pioggia, lasciando che il mercato quello che vuole: secondo noi è sbagliato”.
Manovra di bilancio e premierato
E a proposito di dinamiche nazionali, Landini ha ribadito il “no” convinto della Cgil alla manovra proposta dal Governo: “Noi abbiamo proclamato con la Uil lo sciopero nazionale perché la manovra non risponde ai problemi delle persone: il problema salariale, la mancata lotta all’evasione fiscale e i tagli alla sanità, alla scuola e ai Comuni”. La Cgil scenderà inoltre in piazza anche a causa di una legge per le pensioni considerata pessima.
Sul premierato il giudizio è negativo: “Siamo contrari all’autonomia differenziata, che divide il Paese, e al premierato. E’ un modo per togliere l’attenzione dalla legge di bilancio. Si risolvano i problemi delle persone, il problema non è cambiare la Costituzione o mettere in discussione il presidente della Repubblica: si pensi alla legge elettorale, anche per combattere l’astensionismo”.