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Attualità | 27 ottobre 2023, 16:17

Da 8½ di Fellini a Pasolini, Torino intitola un giardino all'attrice Caterina Boratto

L'area verde davanti a piazza Statuto. Il figlio Paolo: "Semplice e operosa come Torino"

nuovo giardino Caterina Boratto

Nuovo giardino intitolato a Caterina Boratto in piazza Statuto

Intitolato all'attrice torinese Caterina Boratto il giardino di fronte ai civici 3 e 4 di piazza Statuto, non lontano da dove abitava (all’inizio di corso Francia). Nata nel 1915 nel capoluogo piemontese Boratto, che inizialmente sognava di cantare come soprano, è diventata poi una diva del cinema famosa in America e in Italia. Nel dopoguerra recitò anche per Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini e con grandi registi stranieri.

Recitò in Bel Ami

"Recitò - ha ricordato la presidente della Circoscrizione 1 Cristina Savio - in una quarantina di film e in una ventina di serie televisive. Dedicarle uno spazio nel centro cittadino  è un modo per fare memoria e dare visibilità alle grandi donne torinesi del passato". 

"Semplice e operosa come Torino" 

Il figlio dell'attrice Paolo Ceratto, nato dal matrimonio con il proprietario della clinica Sanatrix Armando Ceratto, ha sottolineato l’amore della madre per Torino e il legame professionale con la città. Qui recitò nel film Bel Ami di Sandro Bolchi nel 1979 e nella serie tv Villa Arzilla del 1990 diretta da Gigi Proietti.

Il figlio ha poi ricordato la citazione di un aneddoto del regista Fellini, riportatagli da Lina Wertmüller quando lavorava con lui al film 8½. Disse: “È lei chi ci dà la luce”.

"Era una donna - ha aggiunto Ceratto - sobria, elegante, concreta, semplice e operosa. Come la città di Torino".

 

"Orgoglio per Torino" 

"Dedicare un giardino a Caterina Boratto – ha affermato il direttore del Museo nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano - è un’occasione per far riscoprire la storia del cinema e rendere omaggio ai tanti talenti femminili dimenticati".

 "È un orgoglio per Torino, città del cinema, averla avuta e ora – ha sottolineato la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo consegniamo la sua figura alla storia, non soltanto del cinema".

"Fu una donna carismatica, una diva del cinema, che si impegnò nella Resistenza e si dedicò anche alla famiglia: visse tre vite in una" ha concluso Grippo.

Cinzia Gatti

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