Attualità - 27 ottobre 2023, 13:27

I sindacati al Tar per chiedere la chiusura della stanza antiabortista del Sant'Anna

CGIL e FP CGIL, unitamente all’Associazione SNOQ Torino, chiedono che venga sospesa la convenzione tra Città della salute e l'associazione Centro di Aiuto alla Vita

I sindacati al Tar per chiedere la chiusura della stanza antiabortista del Sant'Anna

Ieri, giovedì 26 ottobre, è stato depositato al TAR il ricorso della CGIL e della FP CGIL, unitamente all’Associazione SNOQ Torino, per chiedere la revoca della Convenzione, siglata il 28 luglio scorso dall’Azienda Ospedaliera Universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Associazione Centro di Aiuto alla Vita e Movimento per la vita “G. Foradini” di Rivoli.

Il ricorso, presentato dal collegio legale composta dal Professor Vittorio Angiolini e le/gli Avvocate/i Sofia Mercaldo, Francesca Romana Guarnieri e Corrado Guarnieri, chiede la censura dell’atto che istituisce una stanza all’interno dell’Ospedale S. Anna dedicata al sostegno e supporto alle donne gestanti che fanno richiesta di interruzione volontaria di gravidanza.

“Si tratta di una grave violazione dei principi insiti nella legge 194/78 che garantisce il libero arbitrio delle donne in merito alla propria autodeterminazione e al diritto di scelta, senza alcuna intromissione o indirizzamento. Che sia un’associazione che ha nel suo Statuto esplicito riferimento alla cancellazione di quella legge rappresenta un vulnus che va superato al più presto con la revoca e la messa in mora di ogni altra iniziativa in tal senso” dichiarano Anna Poggio ed Elena Ferro, CGIL Piemonte e CGIL Torino.

“Riteniamo – affermano le sindacaliste - che in un contesto di grave deprivazione delle risorse destinate alla salute delle donne, investire risorse nel depotenziamento del nostro diritto a un aborto libero e sicuro sia inaccettabile. Chiediamo che la Regione investa piuttosto nel rafforzamento del sistema pubblico di difesa e sostegno delle donne, attraverso il potenziamento dei Consultori e delle strutture territoriali e degli interventi a favore della libertà anche economica delle donne”.

comunicato stampa