Cultura e spettacoli - 24 ottobre 2023, 06:56

Le favole realistiche di Francesco Tabusso in mostra da Ersel: 24 opere da collezionisti privati

60 anni di carriera dell’artista allievo di Felice Casorati. Dai paesaggi innevati della val di Susa a quelli nordici olandesi

Le favole realistiche di Francesco Tabusso in mostra da Ersel

Ironico, poetico, favolistico, ma sempre legato al suo territorio. Questo è il Francesco Tabusso presentato in mostra da Ersel dal 27 ottobre al 7 dicembre. Una mostra realizzata dall’Archivio Francesco Tabusso che sin dalla morte dell’artista ha iniziato un lungo lavoro di catalogazione di oltre 1500 dipinti.

È proprio sui dipinti rintracciati nelle collezioni private si concentra la mostra da Ersel. 24 opere provenienti da collezioni private che raccontano 60 anni di carriera. Dalla fine degli anni Sessanta fino ai primi 2000.

"Metà dei dipinti sono di un collezionista privato che le conserva nella sua casa sulla collina di Torino. Un’abitazione che potrebbe essere parta la pubblico già questa primavera proprio per permette al pubblico di ammirare l’opera di Tabusso", spiega la nipote dell'autore Paola Tabusso di Sesto San Giovanni che di lui conserva tanti ricordi legati all’infanzia e alla casa di Rubiana, in val di Susa, dove la famiglia trovò rifugio durante la Guerra.

"Ho molti ricordi di mio zio in quella casa, insieme a mio padre ci aveva trascorso l’infanzia. E poi ancora molti della Liguria e degli scambi di libri che facevamo quando studiavo a Venezia. In generale sono comunque ricordi molto familiari".

Autore prolifico, Tabusso iniziò a muovere i primi pennelli sotto la guida di Felice Casorati che così descriveva la sua arte: "L’innocenza, la semplicità, la naturalezza del suo modo di dipingere riescono a nascondere ogni abilità tecnica così che la sua pittura sembra facile facile, sembra un giuco, un divertimento".

Nelle opere ispirate spesso la mondo agreste, popolare e contadino emerge un “realismo magico” fuori dal tempo. Le opere esposte passano dall’Atelier di via Salvecchio, realizzato per la Biennale di Venezia del 1965, alla Sosta a nord, realizzato nei primi anni 2000 e ispiratore a un paesaggio olandese, metà di uno dei tanti viaggi nel nord d’Europa per cui nutriva grande interesse.

Tra i quadri in mostra alcuni anche mai esposti come Covoni e poi ancora i boschi della val di Susa, come La piana di Salvoux o Ritorno con vischio, i paesaggi innevati come Paesaggio invernale sopra Rubiana. E poi ancora i temi agiografici come Le tentazioni di Sant’Antonio Abate.

"Tabusso - aggiunge il cursore Francesco Poli - si è certamente divertito a studiare, esplorare e inventare la sua personale favolosa narrazione della realtà".