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Cultura e spettacoli | 19 ottobre 2023, 07:00

Arianna Porcelli Safonov: "In scena ironizzo sulle fobie, a Torino mi aspetto un pubblico amico" [INTERVISTA]

La comica sarà protagonista venerdì 20 ottobre al Teatro Colosseo con l'irriverente 'Fiabafobia'. "Il mio umorismo? Punta a far ridere di testa, mi piace far riflettere mentre scherzo sulle nostre abitudini e pregiudizi"

Arianna Porcelli Safonov

Arianna Porcelli Safonov

Sferzanti e irriverenti, le parole di Arianna Porcelli Safonov sono state scritte per essere lette: racconti comici e umoristici che hanno trovato casa nel blog Madame Pipì, e poi nei libri "Fottuta Campagna" e "Storie di Matti". Ma dalla carta alla scena il passo è stato breve, Arianna si è infatti accorta che i suoi brani funzionavano anche sui social: i suoi video su Youtube, Facebook e Instagram hanno raggiunto migliaia di persone, spingendola fino alla decisione di portare i suoi racconti dal vivo, nei teatri. Ed eccola dunque al Colosseo.

Arianna Porcelli Safonov sarà infatti assoluta protagonista del suo one-woman-show in scena venerdì 20 ottobre alle 21 nella sala di via Madama Cristina 71.

Arianna, il suo spettacolo si chiama "Fiabafobia", come mai?

"Fiaba perché descrive il mio stile, che è quello del racconto, della favola, una favoletta acida potremmo dire. Fobia perché in questo spettacolo parlo delle paure: quelle che ci trasmettono inconsapevolmente i nostri genitori, che abbiamo da bambini, e quelle che ci impone la società, altrettanto irrazionali. Da una parte, dunque, la paura del buio o quella di volare, dall'altra la paura utilizzata come timore sociale, imposte dal sistema: ad esempio quella del Covid, del musulmano con lo zainetto, della mucca pazza. Queste ultime sono tutte giustificate, almeno all'inizio, ma poi vengono gonfiate dal sistema, soprattutto a livello di comunicazione, per contenerci. Io ovviamente parto da qui per ironizzare su questi aspetti, usando l'espediente umoristico per criticare non tanto la paura in sé ma le nostre reazioni davanti a queste situazioni: quanto siamo ridicoli quando alziamo la voce se siamo da soli in un bosco, o quando stiamo in treno con la mascherina ma poi ce la abbassiamo per starnutire".

Il trucco è parlare di lei ma facendo in modo che chiunque possa riconoscersi?

"Certo! Io vivo in un posto isolato, le mie paure sono quella di incontrare 'l'uomo nero', ma anche quella di volare, quella dei serpenti. Noi tutti quando siamo in metropolitana e incontriamo un uomo arabo con lo zainetto abbiamo quel pensiero lì, è inevitabile quanto irrazionale. Ecco, io cerco di far ridere raccontando situazioni come questa e come cerchiamo di gestirle a livello emotivo".

Nei suoi monologhi c'è sempre la voglia di lanciare un messaggio al pubblico, non sono battute fini a se stesse

"Sì, io ci tengo a suscitare una risata di testa, più che una di pancia. Uno dei momenti che preferisco durante i miei spettacoli è godermi quei secondi di silenzio che il pubblico si prende prima di capire una mia battuta. Lì vedo il motore cerebrale in funzione. Purtroppo negli ultimi 20 anni in Italia la risata è stata declassata a un'arte di puro divertimento, il famoso 'Vado a teatro per non pensare'. E no, non va bene: io credo nella funzione sociale della risata, che deve sempre nascere dal pensare".

Parliamo della data al Colosseo, che pubblico si aspetta?

"Di solito sono seguita da un mio pubblico di affezionati: sono persone che mi seguono sui social, che vedono i miei video. Spesso non è gente abituata ad andare a teatro e ci viene apposta per me e questo è molto bello. Ma allo stesso tempo è un'emozione pensare a un pubblico che magari non mi conosce bene e viene apposta a teatro magari per sentito dire o per il passaparola. Sono curiosa di confrontarmi con un teatro così importante e con questi grandi numeri, spero che il pubblico non mi deluda e partecipi numeroso! Io sono pronta".

E Torino? La conosce già?

"Torino la conosco molto bene, il Piemonte così come il Veneto è la regione dove ho avuto più seguito e più comprensione. Ma anche dove ho fatto molti cose carine e interessanti. A Torino ho un grande amore, che è un'associazione che si chiama Mamre, che si occupa di sostegno agli immigrati, fondata da suor Giuliana Galli: con loro abbiamo fatto un progetto sfociato nello spettacolo "Diritto civile e altre parolacce", andato in scena al Teatro Gobetti. Un'esperienza che difficilmente dimenticherò". 

INFORMAZIONI: Teatro Colosseo, via Madama Cristina 71, venerdì 20 ottobre, biglietti da 22 euro, info www.teatrocolosseo.it

Daniele Angi

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