È entrato in vigore il regolamento per contrastare l’evasione dei tributi locali. Passato a larga maggioranza in Consiglio comunale a Pinerolo, con la sola astensione di Dario Mongiello (Pinerolo Trasparente), fa leva sulla legge 58 del 28 giugno 2019 e prevede un giro di vite verso chi non paga Imu (immobili), Tari (rifiuti), Tosap (occupazione suolo pubblico) e Icp (pubblicità).
Il regolamento è rivolto ad attività commerciali e produttive e prevede che chi chiede una nuova licenza, autorizzazione o concessione non abbia un debito con il Comune superiore a mille euro complessivi, altrimenti deve stipulare un piano di rientro per ottenere quanto richiesto.
Mentre per le attività in essere, che non prevedono modifiche o ampliamenti, sono previsti controlli e sospensioni delle attività finché i titolari, che hanno un debito superiore ai mille euro, non si mettono in regola. Qualora non provvedano a farlo, scatta anche la chiusura.
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“Il regolamento risponde a un principio di equità – commenta Francesca Costarelli, vice sindaco con delega al Commercio e alle Attività produttive –. Sono tante le imprese che pagano i tributi, anche con sacrificio, e magari lavorano nello stesso settore di aziende che evadono da anni e che hanno accumulato debiti importanti con la Città. In questo senso, evadere i tributi è una forma di concorrenza sleale nei confronti di quelle realtà che sono in regola con i pagamenti”.
Le misure previste, che arrivano sino alla chiusura dell’attività sono pesanti, ma in Comune non temono ricorsi: “Abbiamo analizzato la legge nel dettaglio e fatto delle valutazioni legali sulla sua applicazione, questo non impedisce ai titolari di fare delle contestazioni, ma siamo tranquilli” commenta Christian Bächstädt, consigliere del M5S che si è occupato della stesura del regolamento assieme agli uffici.