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Economia e lavoro | 16 ottobre 2023, 07:15

Non solo Frejus, da oggi chiude il tunnel del Bianco, la preoccupazione di Uncem: “Conseguenze gravissime”


Ancora più caos nei nodi viari torinesi, visto lo stop da questa estate alla linea merci in val di Susa e l'autostrada a scartamento ridotto

Chiude il tunnel del Bianco, la preoccupazione di Uncem: “Conseguenze gravissime”


Chiude il tunnel del Bianco, la preoccupazione di Uncem: “Conseguenze gravissime”


Da oggi niente più Monte Bianco, fino a nuovo ordine. Lo si sapeva, ma l'effetto potrebbe essere ancora più evidente visto che, da questa estate, il Frejus lavora a scartamento (molto) ridotto a causa della franca caduta in Maurienne a fine agosto.Una frana che, sull'autostrada, è stata "limitata" collocando dei container provvisori a difesa delle vetture in transito, ma che comunque ha ridotto il passaggio a due corsie. Il tutto mentre, sulla linea ferroviaria, è tutto bloccato in attesa che vengano ripristinate - chissà quando - le condizioni di sicurezza.Uno stop al treno che non è banale, nei suoi effetti, visto che sposta ulteriore traffico merci su gomma e dunque sulle autostrade.Un mix di concause che può far risultare un solo effetto finale: l'allungamento dei tempi, l'aumento del traffico e il decollo dei costi."Non doveva chiudere, tra i proclami di tanti politici, e invece da oggi il Tunnel del Bianco chiude. Chiude davvero. Con una serie di conseguenze gravissime che ci preoccupano. Conseguenze immediate, su viabilità secondaria verso San Bernardo e Frejus. Conseguenze di medio e lungo periodo su un sistema alpino che, dopo vent'anni di indifferenza dei più, finisce per essere blocco verso l'Europa. Un problema gravissimo, per molto tempo sottovalutato. Sappiamo già che il nodo viario torinese, della Tangenziale in particolare, da oggi fino a fine anno sarà intasato. E migliaia di camion in più andranno verso la Val Susa e il Frejus, essendo bloccata la statale 28 in Alta Val Tanaro verso Ventimiglia e Nizza, essedono con limitazioni per la stagione invernale la statale 21 verso la Maddalena e pure il Gran San Bernardo chiuso di notte fino a marzo ai mezzi pesanti alti più di tre metri” è la nota rilasciata da Uncem, nel giorno della chiusura del tunnel del Bianco. 

“Un bel caos, che ci dice una cosa. I rallentamenti dei lavori ai trafori alpini ferroviari, la non pianificazione infrastrutturale, la mancanza di coesione vera europea che guarda alle montagne quale luogo di sviluppo e crescita, flussi e transiti, pensano come non mai. E peseranno tantissimo, da oggi, sui sistemi economici di Valle d'Aosta e Piemonte. Ora, svegliandoci tutti di fronte alle emergenze, si torni a pianificare come sancito dal Trattato del Quirinale tra Italia e Francia e da strumentazioni istituzionali europee. Che smettendo di considerare la Strategia macroregionale alpina strumento per fare un po' di progetti e incontri, forse finalmente si concentreranno - anche noi, tutti i Decisori politici e i Rappresentanti istituzionali - su reti, infrastrutture, Alpi che uniscono. È l'ora giusta, finalmente" concludono Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, con il presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero, e il consigliere nazionale Uncem Valdostano Jean Barocco.

Redazione

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