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Attualità | 16 ottobre 2023, 16:34

Ripristino dell'Ovovia di Italia '61, il Comune: "Al momento non ci sono progetti"

Sulla realizzazione di un collegamento dal Palazzo del Lavoro al PalaVela, Foglietta ha spiegato: "Non ci sono finanziamenti incanalabili"

ovovia

L'Ovovia di Italia '61

Resta ancora nel libro dei sogni dei torinesi l’Ovovia di Italia ’61. L’infrastruttura venne realizzata in occasione del primo centenario dell’unità d’Italia, quando Torino ospitò l’Esposizione Internazionale del Lavoro. All’epoca era possibile raggiungere il colle di Cavoretto dal Lingotto, sorvolando il fiume Po, grazie a sessantun piccole cabine. All'epoca trasportava circa 700 persone.

Sogno nel cassetto

Ad oggi però l’ipotesi di riqualificazione dell’infrastruttura resta nel cassetto. A spiegarlo l’assessore alla Mobilità Chiara Foglietta, rispondendo ad un’interpellanza del vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao sul rilancio dell’area di Italia ’61.

Nessun progetto sull'Ovovia

“Abbiamo vagliato – ha spiegato l’esponente della giunta - alcune proposte di ripristino dell'Ovovia, ma al momento non ci sono progetti di realizzazione”. “Non si esclude – ha aggiunto -  che a fronte di reperimento fondi si possa avviare un approfondimento di questa progettazione”.

Passarelle tra Palazzo del Lavoro al PalaVela

L’amministrazione inoltre si impegna a valutare il progetto per la realizzazione di una passerella di collegamento dal Palazzo del Lavoro al PalaVela, utilizzando i tronconi della monorotaia. “Attualmente – ha precisato Foglietta -non risultano finanziamenti incanalabili in interventi di questo tipo”.

Firrao (Torino Bellissima): "Speriamo di reperire i fondi"

"Ai torinesi - ha replicato Firrao - piace sognare e guardando le vecchie immagini dell’ovovia e della monorotaia ci ricordiamo di quei simboli così futuristici per l’epoca". "Oggi i resti di quelle strutture - ha proseguito l'esponente di Torino Bellissima - che ci rendevano unici rispetto alle altre città fanno piangere il cuore. Speriamo che un giorno si potranno reperire i fondi necessari a recuperarle e rimetterle in funzione per aiutare a rilanciare l’attrattività di Torino".

Cinzia Gatti

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