Economia e lavoro - 16 ottobre 2023, 19:25

Piemonte il Sud del Nord? Gli stipendi sono i più bassi del settentrione e i dodicesimi in Italia

La preoccupazione è emersa dal convegno organizzato da Fisac Piemonte. Borgia: "Il territorio soffre la perdita della Fiat. E se non riparte il capoluogo, non riparte tutta la regione"

Un Piemonte (Torino in prima fila) sempre più povero, che affronta un declino iniziato con l'indebolimento del mondo (ex) Fiat e che ha subito un colpo pesantissimo in occasione della pandemia, da cui si è ripreso, ma senza mai tornare ai livelli precedenti.

Torino in crisi dopo la Fiat

E' questo lo scenario messo in luce da Cgil Fisac Piemonte, la sigla che si occupa del mondo del credito e delle assicurazioni. Uno scenario che si potrebbe riassumere collocando il Piemonte nella scomoda posizione di "Sud del Nord". Una regione che non si muove tutta nella stessa direzione e agli stessi ritmi, ma che senza dubbio ha nel capoluogo uno dei suoi punti più dolenti. "La principale causa della perdita di potenza lavorativa di Torino è la perdita della Fiat - ha dichiarato Cinzia Borgia, segretaria generale Fisac Cgil Piemonte - Se non riparte Torino, difficilmente decolla il resto del territorio".

Al Nord tutti guadagnano di più dei piemontesi

A rafforzare il tema, i dati dell'ufficio studi della Banca D'Italia. "Dopo il picco negativo, erano emersi segnali di miglioramento, ma dal 2022 la liquidità delle imprese ha smesso di crescere, il credito si è ridotto e nella manifattura i costi sono saliti causando una decrescita dei margini - ha spiegato Cristina Fabrizi responsabile della ricerca economica della sede di Torino di Banca d'Italia --. C'è da dire che nel 2022 l'occupazione aumenta, ma in Piemonte resta inferiore ai dati del 2019. Inoltre dai nostri studi emerge che le retribuzioni piemontesi medie risultano essere più basse rispetto al resto del nord, siamo dodicesimi nella classifica nazionale".

"Serve uno sviluppo equo e sostenibile"

"Da sindacalista penso che ci sia la necessità di creare dei tavoli tra tutti gli attori per costruire uno sviluppo equo e sostenibile - ha dichiarato la segreteria generale dellaCgil di Torino, Gabriella Semeraro - La scelta della BCE fatta a giugno sull'aumento dei tassi d'interesse ha causato una flessione negativa e di sfiducia da parte delle persone che rappresentiamo".

 

La carenza delle banche sul territorio

A questa situazione di difficoltà, poi, si aggiunge anche una distanza tra la popolazione e il mondo delle banche. "Soffriamo di una dinamica di riduzione degli sportelli bancari pari a una perdita del 37,5% - ha dichiarato Davide Riccardi, responsabile Ufficio Studi e ricerche Fisac Nazionale -. La concertazione del sistema ha generato una progressiva riduzione della rete sportelli che lascia scoperte ampie fasce di territori, in Piemonte 721 comuni su 1180 (il 61%) non hanno sportelli bancari".

 

Marco D'Agostino