Sono spesso indicate come cornice di situazioni di difficoltà, degrado e occupazioni. Invece il mondo delle Case popolari sa anche indicare una via e rappresentare un esempio. La famosa "buona pratica". Succede a Ciriè, dove grazie alla realizzazione di un condominio di edilizia popolare secondo i principi della "casa passiva", ormai da anni i 14 nuclei famigliari che la abitano stanno risparmiando notevolmente sulle bollette del riscaldamento.
Si stima che, in media, una casa passiva consumi 1,5 litri di carburante (circa 15 Kwh) per metro quadro, contro i 10-12 litri consumati da un'abitazione tradizionale per gli impianti di riscaldamento.
Stardard passivi per 14 appartamenti su tre piani
Situata in localita Strada Case Sparse Battandero, la costruzione conta su un involucro e su impianti certificati secondo gli standard del Passivhaus Institut, istituto di ricerca indipendente di Darmstadt: in questa maniera, è possibile sfruttare al meglio le condizioni climatiche esterne, traducendole in comfort e risparmio energetico. L’edificio ha una forma compatta, con una pianta quasi quadrata ed è composto di 14 appartamenti distribuiti su tre piani fuori terra.
Il sopralluogo dei vertici Atc Piemonte Centrale
Proprio a Ciriè, nelle scorse ore, è stato effettuato un sopralluogo da parte del presidente e dal vicepresidente dell’Atc del Piemonte Centrale, Emilio Bolla e Fabio Tassone, insieme a dirigenti e funzionari dell’Agenzia. Insieme agli assessori alle Politiche sociali Andrea Sala e all’Edilizia pubblica e privata Barbara Re del Comune di Ciriè, i vertici di Atc hanno incontrato gli inquilini della prima casa popolare passiva del Piemonte. “Abbiamo potuto constatare come gli assegnatari stiano apprezzando le caratteristiche dell’edificio e, in particolare, il risparmio che si realizza sui costi del riscaldamento. L’esempio di Ciriè - dichiara il presidente Bolla - dimostra come la scelta della sostenibilità sia premiante e da valorizzare, sia sotto il profilo della convenienza, sia sotto l’aspetto della promozione della cultura della transizione energetica”.