Il mitra de Gli intoccabili, le pistole di Pulp Fiction, i bicchieri de I Flinstones, la spada di Excalibur, ma anche la bambolina woodo di Indiana Jones. Sono solo alcuni degli oggetti di scena delle collezioni del Museo del Cinema, oggi conservati nel caveau della banca Unicredit di via Nizza 150.
Oltre 2 mila metri quadri di oggetti e manifesti
2 mila metri quadrati che ospitano manifesti, memorabilia, oggetti di scena, fotografie, vetri per lanterne magiche, dagherrotipi, caleidoscopi, mondi nuovi, scatole ottiche.
Una collezione solitamente accessibile solo a studiosi e piccoli gruppi di ricercatori, ma che dal 2018 al 2023 è rimasta chiusa per permettere gli interventi di risanamento delle tubature.
Cuore della collezione è una parte della fototeca che nasce da un’idea della fondatrice del Museo del Cinema, Adriana Prolo, a partire dagli anni ’40. Il Museo torinese è l’unico in Italia ad avere una sede di fotografia come quella conservata nel caveau, la parte restante della fototeca sarà poi trasferita.
Foto d'epoca e immagini storiche
Tra i 143 mila materiali fotografici alcune foto futuriste e moderniste di Maggiorino Gramaglia, risalenti agli anni ’30, come la Donna nuda con serpente e l’Orchestrino. E poi ancora alcuni rari dagherrotipi eoritici e i meno conosciuti ferrotipi, che contribuirono a inizio secolo a diffondere la fotografia tra le varie classi sociali grazie al loro costo ridotto.
Presenti in collazione anche alcune di Man Ray, oggi in restaurazione, e fotografie a partire dal lontano 1840 fino ai primi anni ’50. Tra gli esemplari più preziosi anche le foto personali di Roberto Rossellini, ritratto con la sua famiglia: i figli e la moglie, Ingrid Bergman. Documenti eccezionali, donati al Museo da Antonio Aprà. E poi ancora dal fondo De Santis i provini di Riso Amaro.
L'idea di una collaborazione con Gallerie d'Italia
“Ci piacerebbe che venissero esposte in una mostra, magari vista la declinazione fotografica di Gallerie d’Italia si potrebbe pensare a una collaborazione” commenta il presidente del Museo del Cinema, Enzo Ghigo.
Tra gli strumenti in collezione alcuni apparecchi con sistema Vittorio Calcina, pioniere del cinema italiano che creò questo sistema completo, dalla creazione della pellicola alla proiezione. E poi ancora alcuni antichi Mondi Nuovi, gli strumenti per le vedute ottiche, acquistati dalla Prolo e le cui repliche sono esposte anche alla Mole. E poi ancora i manifesti di capolavori come La ragazza con la pistola, Senso, La dolce vita, La vita è meravigliosa e un antico manifesto del teatro delle ombre risalente a fine ‘800.
A curare tutto il materiale sono sei professionisti del Museo, due specialisti per materiale.
“Molte delle opere qui conservate meriterebbero certo di essere esposte in Mole - aggiunge Domenico De Gaetano, direttore del Museo - Tuttavia attorno a ogni oggetto in mostra occorre costruire un allestimento ad hoc, al momento ad esempio per quanto riguarda gli oggetti di scena di Indiana Jones, non c’è una sezione adatta a ospitarlo. Vedremo prossimamente”.
Le Collezioni del Museo
Il Museo del Cinema conta oltre 2 milioni di opere nelle sue collezioni che non si trovano solo nel caveau di Unicredit. Tra questi sono presenti oltre 20 mila film, 38 mila video in formato diverso, oltre 200 mila tra libri e periodici, 530 mila manifesti e locandine, oltre un milione e 500 mila fotografie, 5 mila dischi, 16 mila documenti d’archivio, 26 mila tra memorabili, apparecchi e materiali del precinema.
In cineteca e nei depositi sono presente l’intera collezione di lanterne magiche, gli apparecchi della fotografia e del cinema e le pellicole in vari formati. In bibliomediateca invece sono presenti volumei, documenti d’archivio, dischi e video.