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Aurora / Vanchiglia | 25 settembre 2023, 11:04

Torino, cacciati dalla propria casa con un cartello: venerdì presidio sotto l'assessorato

Le famiglie sfrattate abitano in corso Regina Margherita 294

Torino, cacciati dalla propria casa con un cartello: venerdì presidio sotto l'assessorato

Le famiglie sfrattate dallo stabile di corso Regina Margherita 294 non si arrendono e, facendo fronte insieme, chiedono al Comune di Torino di intervenire. Venerdì alle 14:30 Potere al Popolo, insieme ai residenti del palazzo, organizza un presidio davanti all'assessorato alle Politiche Sociali, in via Carlo Ignazio Giulio 22. "Chiediamo un incontro - spiega i promotori - all'assessore Jacopo Rosatelli e per consegnare le firme raccolte dagli inquilini contro gli sfratti". 

L'inizio della vicenda 

Questa vicenda, a tratti surreale, ha inizio lo scorso 7 luglio quando gli inquilini del complesso all'angolo con corso Potenza hanno scoperto che tutto l'immobile era in vendita. 

Avvisati della vendita con un cartello

Accanto all'ascensore un cartello li informava dell' interruzione del rinnovo dell'affitto e che per riuscire a comprare ad un “prezzo di favore” avrebbero dovuto scegliere se acquistare entro la fine di settembre, oppure aspettare la fine del contratto e andarsene. 

Proposte respinte collettivamente dalle oltre sessanta famiglie di corso Regina 294. Pensionati, uomini e donne della classe operaia che contestano alla proprietà il breve preavviso, fatto oltretutto d'estate quando c'è una riduzione anche dei servizi bancari, e la mancanza di mediazione sulle prezzi per l'acquisto. 

Presidio 29 settembre 

Da qui la decisione di Potere al Popolo di proclamare per il 29 settembre un presidio. "In estate, - spiegano - gli inquilini si sono rivolti all'assessore Rosatelli, chiedendo di avviare una trattativa con la proprietà per mantenere i contratti a canone concordato e tutelare il diritto all'abitare delle famiglie. L'assessore, dopo aver dato la sua disponibilità, ha comunicato di poter ricevere gli inquilini solo a fine ottobre. Troppo tardi, se si considera che i primi contratti scadranno a dicembre". 

"In questo modo - aggiungono - decine di famiglie avrebbero solo due mesi di tempo per cercarsi un'altra sistemazione, rendendo proibitivo trovare un altro affitto a canone concordato". "Chiediamo che il Comune si prenda le sue responsabilità, tutelando il diritto all'abitare di fronte al profitto privato, che rischia di esacerbare la crisi abitativa torinese" conclude Potere il Popolo.

Cinzia Gatti

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