In sella alla bici attraverso il suo Piemonte, con in mente un traguardo ben chiaro: le Regionali 2024, dove il vicepresidente del Consiglio Regionale Daniele Valle punta ad essere il candidato a Presidente per il centrosinistra. E per raggiungere l’obiettivo da domenica ha iniziato a macinare 500 chilometri in sella alla sua due ruote, per sei tappe complessive. Oggi è al giro di boa. Tre tappe sono state completate, anche se il maltempo ha cambiato i piani.
Valle, dove è stato sinora?
La prima tappa è stata da Condove a Torino passando sulla via Francicegna. La seconda da Torino ad Alba con il diluvio e la terza da Alba a Castellania, passando per Asti e Borgoratto.
C’è qualche monumento/piatto/luogo che ha visto per la prima volta e che l’ha colpito particolarmente?
Alba è sempre splendida, ad Asti il museo paleontologico è una vera chicca, il 16 settembre verrà inaugurata una mostra, a Borgoratto c’è un albergo diurno per ciclisti. La ciclabile francigena da Caselette a Chiusa a San Michele passa sotto Sacra: è molto bella. Non ero mai stato a Castellania, paese natale di Fausto Coppi: per chi come me è appassionato di bici è stato quasi un pellegrinaggio.
Quando è arrivato in queste città e borghi del Piemonte l’hanno riconosciuta? Sapevano chi era?
In ogni tappa mi ha accompagnato la rete dei nostri amministratori locali. Molte persone mi hanno chiesto cosa stavo facendo: la bici si è dimostrata un ottimo strumento per avvicinare le persone e spingere alla curiosità. Mi ha sorpreso che moltissime persone mi abbiano scritto su what’s app: “Stai attento”. È ancora troppo pericoloso andare in bici, gli avvenimenti di questi ultimi giorni dimostrano che c'è ancora molto da lavorare.
C’è qualcosa che le hanno detto in particolare?
Di continuare a presidiare e girare per il territorio, anche dopo le elezioni e di farlo anche fuori dalle occasioni formali. Spesso noi politici interveniamo per inaugurazioni o eventi specifici: questo tour è invece per incontrare le persone.
Lei è il primo candidato ad uscire allo scoperto? Sceglie le Primarie come per il sindaco di Torino Lo Russo o punta al consenso unitario come avvenuto con il Segretario Regionale Domenico Rossi?
Non ho preferenze: al momento candidati non ne vedo, se ci fossero sarei contento. La mia priorità è vincere le elezioni, i miei destini personali non sono importanti. Ma per vincere bisogna che si faccia in fretta. Soprattutto visto che l’altra parte non ha ancora scelto il candidato. Alberto Cirio sarà il probabile candidato del centrodestra, ma fa di tutto per non candidarsi: considera il Piemonte una seconda scelta.
A noi tocca costruire una coalizione più ampia possibile. Se stiamo tutti insieme siamo in vantaggio.
Con tutti insieme intende anche il M5S ed il Terzo Polo?
Sì, tutti coloro che hanno condiviso la piattaforma nazionale sul salario minimo così come abbiamo una visione comune sulla difesa della sanità pubblica e sull'emergenza ambientale. Siamo forze politiche già naturalmente collocate all’opposizione di Cirio e Meloni: questo vorrà pur dire qualcosa.
Questo schema non lo avete voluto per Torino?
Le amministrative hanno il doppio turno e le strategie politiche sono quindi differenti. A Torino arrivavamo da una stagione di contrapposizione, ora sono 4 anni che condividiamo tutto nella nostra azione di opposizione.
Torino e le grandi città storicamente premiamo il centrosinistra, mentre i paesi della provincia non vi votano.
Oltre a Torino, il centrosinistra guida realtà come Ivrea, Verbania, Cuneo, Alessandria, Moncalieri, Nichelino e Settimo. Ma anche nei paesi più piccoli abbiamo amministratori: non è vero che non siamo in grado di parlare a quei territori. Occorre la concretezza della proposta amministrativa. C’è molto lavoro da fare, ma non è impossibile e conto di farlo proprio col supporto dei nostri amministratori locali.
Il Partito Democratico ora è guidato da Elly Schlein. Tra i candidati, così come nella sua squadra di governo, ci saranno delle donne?
Ci saranno perché non ci mancano le donne capaci, non solo per soddisfare delle quote, come del resto abbiamo ben dimostrato a Torino.
Dopo quattro anni di destra in Regione la questione dei diritti delle donne è apertissima: dai continui attacchi all'indipendenza e all'autodeterminazione delle donne alla scarsa attenzione alle tematiche di genere, penso ad esempio alla medicina di genere, fino alle evidenti discriminazioni nelle nomine politiche.
Cirio e l’attuale giunta regionale. In questi anni non avete risparmiato attacchi sull’ambito sanitario, a partire dalle liste d’attesa.
Rispetto all’amministrazione Chiamparino, la situazione delle liste d’attesa è peggiorata clamorosamente. Chiunque provi a prenotare un esame lo sa: quattro/cinque anni fa si aspettavano quattro o cinque mesi. Ora alcune specialità sono assenti e molti esami non si riescono a fare, mentre per altri bisogna attendere oltre un anno. Con Chiamparino abbiamo restituito una sanità fuori dal piano di rientro. In 4 anni Cirio e la sua giunta non hanno immaginato niente, ma hanno smontato quel poco che c’era, penso agli ospedali di Moncalieri o del Verbano. La scusa del Covid non regge: bisognava preoccuparsi di disegnare un piano sociosanitario che definisse chi fa cosa e dove. Chi risponde a una domanda di salute sempre piu forte di una popolazione imvecchiata e che ha affrontato il Covid. La scorsa settimana uno dei miei figli ha avuto 3-4 epistassi (perdita di sangue dal naso ndr) a distanza di poche ore. Era evidente che non si trattava di un problema serio, ma l’abbiamo portato in pronto soccorso, perché era l'unico posto dove poteva essere visto da un medico. Così non funziona e si sprecano risorse.
In questa fine estate il consenso del governo Meloni è in discesa
La luna di miele con Meloni è finita: le promesse che ha fatto stanno venendo meno. La Finanziaria dovrà farla lei e non Draghi. Per l’alternativa alle destra c’è un grande spazio.
Quali sono le prossime tappe del suo tour?
Ieri sera sono stato ad Arona e Verbania. Oggi tocca ad Omegna, Gattinara, Candelo. Sabato Ivrea, il pronto soccorso di Cuorgnè e Settimo. Domenica sarò a Moncalieri, Stupinigi, Rivalta e Cuneo.
Chiude nella Granda, il territorio di Cirio: vuole lanciargli una sfida?
(Rispondendo con un sorriso) Sicuramente un messaggio: anche a casa sua la destra ha perso le principali città e la provincia. Anche nel cuneese possiamo giocarcela!