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Copertina | 23 agosto 2023, 00:00

La nuova Juve ed anche un po' di Toro: ecco il campionato di Claudio Marchisio

L'ex calciatore torinese a tutto campo sul nuovo campionato, i ricordi e le aspettative dello sport più seguito al mondo

La nuova Juve ed anche un po' di Toro: ecco il campionato di Claudio Marchisio

Cosa bisogna aspettarsi dalla nuova Juve, dopo una stagione contrassegnata più da vicende extrasportive che dai risultati del campo?

La scorsa stagione per la Juventus è stata anomala e le prestazioni sono state influenzate sicuramente dalla questione plusvalenze e dai vari processi sportivi. La Juve parte sempre con l’obiettivo di vincere, lo dice il suo dna. Io credo che Allegri abbia una rosa in grado di competere con chiunque in campionato, a maggior ragione senza le coppe europee che sono sicuramente un grande stimolo ma tolgono energie fisiche e mentali.

Con il cambio del vertice dirigenziale sono aumentati ancora le mansioni per il mister Allegri, che però è poco gradito ad una parte consistente della tifoseria. Problema o ulteriore opportunità di riscatto?

Quando si valuta quanto fatto da Allegri bisogna andare ben oltre l’ultima stagione, che è stata sicuramente anomala. Parliamo di un grandissimo gestore, in grado di tirare sempre fuori il meglio dai giocatori che ha a disposizione. Non dimentichiamo che l’anno scorso ci sono state tante assenze importanti, che, oltre alle vicende extracampo, hanno inficiato sul rendimento in Italia e in Europa della Juve.

Vede delle analogie con quanto capitò alla prima Juve di Conte nel 2011-2012, senza le competizioni europee?

Difficile dirlo adesso. Sicuramente questa sarà una stagione importante. Ci sono tanti giocatori importanti che avranno voglia di riscattarsi dopo un anno sottotono e sicuramente concentrarsi solo sul campionato può essere un fattore chiave. La prima Juve di Conte trovò fiducia e sicurezza nei propri mezzi partita dopo partita. Un buon inizio di stagione potrebbe sicuramente aumentare la consapevolezza di un gruppo che ha individualità di primissimo ordine.

Chi può essere l’uomo in più di questa formazione? L’obiettivo deve essere ancora lo scudetto o per la Juve già un piazzamento in Champions sarebbe soddisfacente?

Come dicevo prima la Juve inizia una stagione sempre per vincere, quindi l’obiettivo è chiaro che sia lo scudetto, poi vedremo come si evolverà l’anno.
Gli uomini in più possono essere tanti, a partire da Pogba che nello scorso campionato non ha praticamente mai giocato. Paul ha un talento unico e forse non ci siamo resi conto di quanto la sua assenza abbia pesato. Se poi devo fare un altro nome, vado su Vlahovic. Ha un fiuto del gol incredibile e un talento non ancora espresso al massimo. Io credo possa essere la sua annata.

C’è un nuovo Marchisio o un nuovo Chiellini tra i giovani bianconeri?

Ci sono tanti giovani che stanno crescendo e facendo molto bene. Mi riferisco a Miretti, preziosissimo nella prima parte della scorsa stagione e a Fagioli, che ha concluso il campionato, prima dell’infortunio, crescendo di partita in partita. Non so se possiamo parlare di nuovi Marchisio e Chiellini, ma la Juve ha un gran serbatoio di giovani a cui attingere. Un altro esempio è Gatti. Non ha più vent’anni ma è un giocatore che si è sempre conquistato tutto sul campo facendo la gavetta e partendo dai dilettanti. La sua capacità di scalare gerarchie e posizioni mi ha davvero stupito.

Il compagno di squadra più forte con cui ha giocato e l’avversario più forte incontrato?

Ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi campioni, ma sono cresciuto con il mito di Del Piero. Ero un ragazzino e vederlo anche solo in allenamento mi lasciava a bocca aperta. Poi ho avuto la fortuna di giocare con lui e ho imparato che per diventare un campione servono qualità che vanno ben oltre la sola prestazione in campo. Un altro fenomeno che ho avuto la fortuna di avere come compagno è Carlos Tevez. Aveva una forza fisica e una capacità di incidere sulle partite uniche. Ma poi ho giocato con il miglior portiere al mondo, Buffon, con Chiellini, Barzagli e molti altri. Fare una classifica è impossibile.
Tra gli avversari posso dire che Messi e Ronaldo hanno qualcosa di unico, ma davvero è impossibile scegliere.

Vincere è l’unica cosa che conta è un motto sempre valido anche per questa Juve?

Partire con l’intenzione di vincere deve restare il dogma bianconero, poi sarà il campo a dire a cosa potrà ambire questa squadra.

La griglia di partenza del prossimo campionato vede il Napoli partire davanti a tutti?

Il Napoli parte sicuramente davanti a tutti, perché ha confermato, eccezion fatta per Kim, il blocco che ha dominato lo scorso anno. E’ vero, senza Spalletti alcuni meccanismi saranno da oliare, ma apprezzo molto Rudi Garcia come tecnico. Poi le squadre più attrezzate restano le stesse: il Milan, che ha perso Tonali ma ha fatto un mercato coerente e improntato al futuro, l’Inter, che ha una rosa completa. E mai sottovalutare Mourinho.

Dopo due stagioni di buon livello, il Toro di Juric è attrezzato per competere fino in fondo per l’Europa?

Ho visto la partita contro la Feralpi Salò e dal punto di vista del gioco le squadre di Juric sono una sicurezza. Forse manca ancora una pedina per completare l’organico, ma il Toro può essere una spina nel fianco per tutti.

Il derby è sempre una partita diversa dalle altre o questo valeva solo nel passato?

Per me rispondere a questa domanda è semplice. Sono cresciuto a Torino, ho iniziato a respirare la rivalità cittadina quando ero soltanto un bimbo. No, per come lo interpreto io, il derby non sarà mai una partita come le altre e credo che questo valga anche nel presente. Durante la settimana del derby la città cambia, si respira un’atmosfera diversa…

Massimo De Marzi

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