Attualità - 26 luglio 2023, 17:36

Un bosco a Groscavallo per ricordare Mahsa Amini, martire della violenza in Iran contro i diritti delle donne

Quello in val di Lanzo sarà il primo luogo di questo genere in tutta Italia. L'inaugurazione è fissata per sabato 29 luglio. Sarà inaugurata anche una panchina rosa per la prevenzione contro il tumore femminile

Un bosco in val di Lanzo sarà dedicato alla memoria di Mahsa Amini, martire iraniana per i diritti delle donne

In val di Lanzo una prima volta a livello italiano, nel segno dei diritti delle donne e della solidarierà senza confini. Per la prima volta in Italia, infatti, a Groscavallo un bosco viene intitolato alla memoria di Mahsa Amini, la giovane ragazza uccisa in Iran e diventata in breve tempo un simbolo di protesta a livello mondiale contro le discriminazioni e le violenze nei confronti delle donne.

L’inaugurazione è fissata per sabato 29 luglio, alle 11, nell’ambito del Groscavallo Mountain Festival. Ma non solo: contemporaneamente sarà anche inaugurata la prima “Panchina rosa” della prevenzione delle Valli di Lanzo, realizzata in collaborazione con l’Associazione V. I. T. A. – Vivere Il Tumore Attivamente – ODV. Tutto, insomma, nel segno della donna.

La decisione è stata deliberata all’unanimità dal Consiglio Comunale. Il Bosco Mahsa Amini sorgerà lungo la Strada degli Alboni, che collega la frazione Pialpetta alla frazione Albone, nei pressi della Stele degli Alpini. Ha una posizione dominante e panoramica sulla valle sottostante e nel contesto delle montagne che lo circondano, ed è composto in particolare da alberi di betulla, che fin dai tempi celtici è simbolo di perseveranza, ma anche di trasformazione e di rinascita.

"Il Comune di Groscavallo dedica questo angolo a Mahsa, e a tutte le donne che lottano per le libertà negate. Al tempo stesso auspica che la sensazione di pace e serenità che qui si respira animi l’avversione ed il contrasto a tutte le forme di violenza contro le donne, ai maltrattamenti, alle persecuzioni, alle minacce e ai femminicidi, sensibilizzando ognuno di noi riguardo ad una delle più devastanti violazioni dei diritti umani", si legge in una nota.

All’inaugurazione saranno presenti, e porteranno la loro testimonianza, Shirin Rajaei e Pegah Salimpour del «Collettivo Unveil Iran», e Violet Kimiaee, dell’«Associazione Jina», tre giovani ragazze di origine iraniana, oltre a Semir Garshasbi, presidente dell'«Associazione Culturale Italia-Iran di Torino». Sarà inoltre presente lo scrittore Hamid Ziarati.