Un aumento del 2% del tasso di occupazione a Torino nel 2022 rispetto all'anno precedente, facendo meglio di Milano e Roma. Gonfia il petto, la città della Mole, con quasi 361mila occupati (8000 in più sul 2021) registrati dal primo report dell'Osservatorio sul mercato del Lavoro, su impulso del Comune di Torino, ma anche dei vari centri per il Lavoro, anche a livello regionale, Inps e Inail.
Una città che invecchia a vista d'occhio
Nel giro di dieci anni, però, Torino è invecchiata in maniera sensibile: da 200 a 226 anziani ogni cento giovani, perdendo il 6% degli abitanti rispetto al 2012 e vedendo diminuire di 37mila unità le persone residenti in età lavorativa.
Un processo di invecchiamento eclatante, con una contrazione del bacino di persone adatte al lavoro e un bisogno di ricambio generazionale. E questo incide per esempio nel rapporto tra il 2022 e il 2019. Qui la differenza è ancora negativa di circa 3 punti percentuali, ma oltre all'effetto pandemico pesa anche proprio il processo di maturazione dei lavoratori e il calo demografico complessivo.
C'è fame di assunzioni
In robusta crescita invece la domanda di lavoro cioè la volontà di assumere da parte delle aziende. Nel 2022 sono cresciute del 18% e comunque del 12% sul 2019. Torino fa meglio del resto della Provincia e della Regione. Crescono anche i contratti a tempo indeterminato (+17% sul 2019).
Vivace soprattutto la ricerca da parte della pubblica amministrazione (+85%, anche se su numeri limitati), ma anche servizi finanziari e assicurativi (+37%), istruzione e formazione, costruzioni (+32%), industria e Ict (+25%). Soffre la logistica, che forse si sta spostando fuori Torino. Ma anche il turismo e la ristorazione, anche se il sospetto è che certe assunzioni stiano sfuggendo al controllo legale, tornando in quel sommerso in cui la pandemia le aveva strappate.
Lavoro qualificato, ma tanti inattivi
Cresce anche la qualificazione dei lavoratori ricercati: addirittura un +40% per i mestieri qualificati, mentre calano le assunzioni nei mestieri a bassa qualificazione. "Un impulso - dicono gli esperti - che deriva anche dalla ripresa delle assunzioni nella Pubblica amministrazione dopo tanti anni di blocco del turn over".
Uno dei lati che restano negativi è la forte presenza di inattivi, soprattutto donne e giovani: 140mila a Torino e 400mila in tutta la provincia.
"Il lavoro di rete permette di conoscere meglio il mercato del lavoro della nostra città, per calibrare meglio le politiche mirate - dice Gianna Pentenero, assessore comunale al Lavoro - Spesso infatti le rilevazioni tradizionali non arrivano al dettaglio cittadino".
"Partendo dai centri per l'impiego, che è il passaggio più vicino al territorio - aggiunge - ci permette di individuare quattro punti nella città per rafforzare il servizio del nostro Centro Lavoro".