Politica - 11 luglio 2023, 15:21

Futuro Piano Regolatore, Ascom Confcommercio: "Serve limite a ipermercati e centri commerciali"

Mazzoleni replica: "Non possiamo dire basta ai supermercati, ma ragionare in termini di qualità urbana"

Sostenere e rilanciare i piccoli negozi di vicinato, ponendo un freno ai centri commerciali e ipermercati. È questa in sintesi la richiesta del mondo del commercio al Comune di Torino per il nuovo Piano Regolatore Generale. A inizio giugno la Città ha promosso una due giorni di confronto con associazioni economiche e di categoria, enti culturali e sociali sulle linee guida per la stesura del Pgr. 

Ascom: "Limiti a mall ed ipermercati" 

Stamattina gli assessori al Commercio Paolo Chiavarino e all'Urbanistica Paolo Mazzoleni hanno incontrato Ascom Confcommercio per un approfondimento. "Il Piano Regolatore attualmente in vigore - ha spiegato la presidente Maria Luisa Coppa - risale al 1995, quando Torino aveva una vocazione fortemente industriale: quello nuovo deve tenere conto di un'economia diversa". "La Città - ha aggiunto la numero 1 di Ascom - deve fare scelte chiare sulla grande distribuzione. Nel nuovo documento chiediamo che venga posto un limite di buon senso agli spazi dei grossi centri commerciali ed ipermercati". 

Periferie desertificate

Ed in parallelo Coppa ha richiesto maggiore attenzione per i piccoli negozi di quartiere. "La grande distribuzione, - ha spiegato - spesso basata su speculazioni immobiliari, ha un impatto negativo sulle attività locali, che ne subiscono le conseguenze senza adeguati strumenti di difesa".  "Le periferie - ha poi rincarato la Presidente di Ascom Confcommercio - sono quasi desertificate dal punto di vista commerciale. Questo si traduce in mancanza di presidio del territorio e più insicurezza per i cittadini". 

Torino sempre più vecchia e piccola

Oltre al commercio, Ascom ha evidenziato poi altre criticità su Torino, a partire da una popolazione sempre più vecchia e l'incapacità negli ultimi decenni di attrarre cittadini ed imprese. Nel capoluogo piemontese gli over 60 sono il 31%, l'8.5% dei cittadini ha più di 80 anni e il 13% sono minorenni. "Non possiamo rallentare la costruzione della Tav e non ci devono essere cambiamenti al progetto" ha concluso Coppa. 

"Dovere morale badare ai negozi di vicinato" 

Sollecitazioni raccolte da Palazzo Civico. "A Torino - ha replicato l'assessore Chiavarino - ci sono 29mila piccole imprese: è un dovere morale badare al destino di chi è in difficoltà, come i negozi di vicinato". "La pandemia - ha aggiunto - ha messo a dura prova il settore, con tante serrande abbassate. Da parte dell'amministrazione c'è una grande attenzione per il futuro sviluppo della città, che deve essere armonico e tenere conto di un'economia di prossimità che va sostenuta". Su quest'ultimo fronte Chiavarino ha ricordato come il Comune abbia approvato il progetto LUMEN’ (quaLità Urbana coMmErcio toriNo) che si pone il duplice obiettivo di sostenere le attività commerciali e di disegnare la riqualificazione degli spazi pubblici. 

"Ragioniamo su qualità urbana" 

"In passato a Torino, - ha sottolineato l'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni - ma anche in tutta Europa ed Italia, la grande distribuzione era il driver per la riqualificazione degli spazi industriali abbandonati". "Inizialmente - ha aggiunto - è andata a coprire anche dei bisogni: ora non è più tanto cosi ed è necessario pianificare". "È più - ha proseguito - complesso immaginare cosa può fare da innesco per la riqualificazione di spazi abbandonati e produrre una "ricchezza veloce", che fa partire un progetto: il nuovo piano regolatore serve a questo". "Come Comune - ha concluso Mazzoleni, ricordando come la competenza sulla Gdo sia in campo alla Regione - non possiamo dire basta ai supermercati, ma possiamo ragionare in termini di qualità urbana".