Torino città modello per l'integrazione dei rifugiati. Questa mattina il sindaco Stefano Lo Russo ha incontrato a Palazzo Civico Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
Nel 2021 il capoluogo piemontese - insieme all’UNHCR e ai comuni di Bari, Milano, Napoli, Palermo e Roma - ha redatto e adottato la Carta per l’Integrazione che ha come obiettivo lo scambio di buone pratiche e la promozione dell’inclusione di chi è stato costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni.
Centro polifunzionale per migranti in via Bologna
Negli ultimi mesi l'Alto Commissariato per le Nazioni Unite e Palazzo Civico hanno sviluppato insieme esperienze importanti, tra cui la sperimentazione, nello stabile che ospita il Servizio Stranieri in via Bologna, di uno Spazio Comune. Un centro polifunzionale nel quale i rifugiati possono accedere a servizi sanitari e progetti per la loro integrazione, contando sulla collaborazione dell’Agenzia Piemonte Lavoro e dell’ASL Città di Torino.
Lo Russo lancia sms al Governo Meloni
“Torino - ha sottolineato Cardoletti - non solo è una città accogliente per i “nuovi arrivati”, ma una città che nel lungo periodo sa sostenere i rifugiati nel diventare cittadini e cittadine attivi”. Ed il sindaco Stefano Lo Russo ha voluto mandare anche un messaggio al governo Meloni, che negli ultimi mesi ha approvato alcune misure che di fatto ostacolano l'accoglienza.
Un codice anti-Ong ad esempio, che limita e ostacola la possibilità dei naufraghi di essere salvati. "Di fronte al dramma di queste persone - ha osservato il primo cittadino - non possiamo rimanere indifferenti e ognuno deve fare la sua parte".
"A partire dalle istituzioni, con politiche di accoglienza e inclusione che possano dare speranza a chi viene da noi in cerca di futuro” ha concluso Lo Russo.