"Una condizione indegna", dentro e fuori. Questa è la sintesi che Cgil, Cisl e Uil fanno della situazione in cui si trovano gli spazi di corso Verona, in Aurora, dove la Polizia rilascia permessi di soggiorno e altri documenti per la permanenza degli stranieri nel Paese. Code infinite fuori, muffa e uffici danneggiati dentro. Il tema è diventato centrale da alcune settimane e questa mattina i sindacati si sono dati appuntamento sotto la Prefettura. "Dobbiamo integrare, altrimenti facciamo la fine della Francia".
Basta soluzioni tampone, via il camper dei sindacati
"Da mesi abbiamo tentato, riuscendoci, di riorganizzare la piazza dove si creano lunghe code con persone in attesa per ore, magari anche con bambini, per rinnovi di permesso di soggiorno e altri documenti per la regolarizzazione in Italia - dice Paolo Ferrero, della segreteria Cisl Torino Canavese -: dal 1 luglio abbiamo tolto il camper che avevamo sistemato per mettere una toppa, affidando la gestione alla questura. Ma anche all'interno degli uffici la situazione non è sicura, il sito è inagibile, lo dicono i tecnici del ministero, quindi chiediamo il rispetto delle norme e la regolarizzazione dei precari che lavorano in corso Verona". "A Torino siamo pieni di locali in disuso, ma ancora utilizzabili - prosegue - e bisogna utilizzare queste realtà. Ci sembra però che le istituzioni non sentano questo tema come una priorità".
"In questi anni sono passate migliaia di persone in corso Verona - dice Elena Ferro, della segreteria di Cgil Torino -. Sono persone che attendono fino a 8 mesi o un anno, se non di più, per avere documenti e diritti riconosciuti a livello internazionale. Nell'attesa sono costretti a dormire nei parchi e a lavorare venendo sfruttati".
Corso Vercelli, ma a caro prezzo
Il Comune ha individuato come sede alternativa corso Vercelli e la sede della Circoscrizione, ma servono 500mila euro per rimetterla a posto. "Ci dicono che non ci sono soldi, mentre in Europa si discute sul pagare 20mila euro a persona ai Paesi che non vogliono accogliere rifugiati. Ma poi bisogna digitalizzare i servizi, visto che siamo l'unico Paese che non è in grado di modernizzare le procedure. Vogliamo rilanciare il modello di accoglienza e integrazione di Torino, non come sta accadendo in Francia. Dobbiamo fare uno scatto in avanti. Faremo un sopralluogo in corso Vercelli perché pensiamo possa essere messa a disposizione in tempi più brevi e senza spese così elevate", conclude Ferro.
Possibili alternative a corso Vercelli?
"Il Comune ha anche altre disponibilità, che potrebbe mettere sul tavolo con una gerarchia di priorità - dice Francesco Lo Grasso, segretario confederale di Uil Torino e Piemonte -. Fin qui Palazzo Civico ha affrontato il tema come fosse di ordine pubblico, ma in realtà è un tema sociale. Ci sono aree che si stanno liberando per spostare personale della Regione al grattacielo: uffici usati fino a ieri, quindi già pronti all'uso. Per esempio in corso Regina. Ma anche le Caserme dismesse del Demanio o il Maria Adelaide della Asl".
Una strategia di complicazione
In piazza anche il Silp, sindacato di Polizia che sostiene la stabilizzazione dei precari, cui si aggiungono anche quelli del Comune di Torino. "La situazione è volutamente costruita per non funzionare, visto che si fanno le norme ma poi non ci sono le risorse. E l'immigrazione è uno di questi temi. A Torino la situazione è macroscopico, ma non l'unica città. C'è evidentemente dell'intenzione nel rendere complicata la procedura", Nicola Rossiello, segretario di Silp Cgil.
“Una questione di civiltà era il titolo del volantino che annunciava la manifestazione di questa mattina organizzata da CGIL, CISL e UIL davanti alla Prefettura di Torino. E proprio di questo stiamo parlando, la situazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino in corso Verona non è degna di un paese civile” ha dichiarato Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale. “Le istituzioni non possono continuare a non muovere un dito per mettere fine a questo scempio” ha concluso la Capogruppo di LUV.