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Economia e lavoro | 02 luglio 2023, 16:18

Coldiretti: "Transumanza e e gastronomia salvano la montagna in Piemonte"

Oltre 2 mila famiglie verso gli alpeggi: boom per salumi e formaggi in quota

transumanza

Coldiretti: "Transumanza e e gastronomia salvano la montagna in Piemonte"

Scattata la transumanza in Piemonte con l’avvio dell’estate per oltre 400 aziende, circa 8 mila capi di Razza Piemontese e oltre 25 mila pecore. Così si anima la vita delle montagne ed il turismo ambientale ed enogastronomico che, in questa stagione, rappresenta il vero valore aggiunto di questi territori. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel commentare i dati dell’Osservatorio Jfc che prevede che, tra gli Italiani, il 15,2% sceglierà una destinazione montana.

La transumanza riconosciuta anche dall'Unesco

Tra le province di Cuneo, Torino, Biella, Novara e Vco si concentra soprattutto la transumanza piemontese, antica pratica che consiste nella migrazione stagionale del bestiame, proclamata nel dicembre 2019 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO a conferma del valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia. Coinvolge circa 2.000 famiglie e un totale di 4.000 addetti, con molti giovani.

Dati importanti – sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – in un’ottica di tutela del territorio, di cura delle nostre terre alte, di salvaguardia della biodiversità e di valorizzazione di una produzione lattiero-caseario di eccellenza, che coinvolge, oltre alle aziende che praticano la transumanza, quelle che vivono e presidiano la montagna tutto l’anno".

Coldiretti: "Boom per salumi e formaggi in quota"

La montagna, infatti, copre oltre 1/3 del territorio nazionale (35%), ma c’è il pericolo dell’abbandono per le difficoltà che hanno costretto centinaia di migliaia di aziende agricole a chiudere i battenti per la mancanza di opportunità. "Il rischio concreto è lo spopolamento della montagna anche dalla presenza degli allevamenti, che hanno garantito fino ad ora biodiversità, ambiente e equilibrio socio-economico delle aree più sensibili del Paese perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere l’abbandono e il degrado spesso da intere generazioni", aggiungono gli esponenti di Coldiretti.

"A contribuire alla difesa dei territori rurali ci sono i nostri agriturismi di montagna, strutture turistiche integrate dove vengono seguiti i ritmi stagionali con l’attività di coltivazione e di allevamento e che tutelano l’identità anche nell’offerta enogastronomica, dai formaggi ai salumi fino ai vini di grande pregio”, concludono Moncalvo e Rivarossa.

redazione

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