Economia e lavoro - 28 giugno 2023, 14:42

Già 21 morti sul lavoro in Piemonte nei primi 4 mesi e solo 3 ispettori. Cgil lancia l'allarme davanti al Grattacielo della Regione

I sindacalisti hanno incontrato Cirio. Airaudo: "Siamo la terza regione più pericolosa, servono più controlli e ispettori". Ne arriveranno 80, ma senza esperienza

21 morti sul lavoro in Piemonte nei primi 4 mesi del 2023, Cgil lancia l'allarme

Da Mirafiori all'Ilva di Novi Ligure, passando per il cantiere del tunnel del Tenda. Sono questi (alcuni) dei 30 esposti che Cgil ha consegnato oggi al Grattacielo della Regione, alla presenza del governatore Alberto Cirio, sul tema sicurezza sui luoghi di lavoro.

Dallo sforamento dell'orario di lavoro alla carenza di dispositivi di protezione, la casistica è piuttosto ampia. E purtroppo anche le statistiche, che tocca l’edilizia, l’agricoltura, il settore artigiano, la metalmeccanica, i subappalti nella sanità.

21 morti nei primi quattro mesi del 2023

Nel primo quadrimestre 2023 sono stati 21 gli incidenti mortali, dato che colloca il Piemonte al terzo posto tra le regioni italiane a rischio dopo Lombardia e Veneto. In passato, le denunce d'infortunio in Piemonte pervenute all’Inail, nel confronto tra il 2021 e il 2022, sono passate da 41.225 a 54.055 (quasi il 31% in più).

Solo 3 ispettori (ne arriveranno 80)

Il sindacato denuncia "il ritardo e rallentamento delle iniziative di controllo e di prevenzione nei luoghi di lavoro da parte delle ASL e dell’Ispettorato del lavoro. Bisogna rafforzare tutte le attività ispettive". Al momento gli Ispettori sono 3, anche se dal 10 luglio ne dovrebbero entrare in servizio altri 80, che però devono essere prima formati.

"Ci sono imprese che rischiano di essere visitate una volta ogni 20 anni, con questi numeri", dice Giorgio Airaudo, segretario generale di Cgil Piemonte.

“Da tempo – prosegue - sono diminuite di molto le attività di vigilanza nelle aziende e, quando queste avvengono, non viene coinvolto il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza e manca un riscontro degli esiti di controllo degli organi ispettivi. C’è un problema di coordinamento fra gli Spresal, che è l’organismo delle Asl, e l’Ispettorato del Lavoro: quest’ultimo ha i compiti ma non le competenze, lo Spresal invece possiede le competenze tecnico-scientifiche ma ha una crisi di identità sul proprio ruolo".

Cirio: "Passare dalla carta alle applicazioni concrete"

"Sono d'accordo, perché è un motivo nobile e importante - ha commentato Alberto Cirio, ricevendo la documentazione - Siamo una regione in cui le morti e gli incidenti sul lavoro sono più alti della media nazionale e non basta spiegarselo con il fatto che siamo territorio produttivo. Bisogna trovare le spiegazioni e le segnalazioni che arrivano in maniera puntuale dalla Cgil sono importanti. Bisogna passare dalla carta alle applicazioni concrete e scontiamo un problema di personale nel settore pubblico. Ma qui siamo di fronte a un tema fondamentale".

"La documentazione non finirà un cassetto e cercheremo di dare puntuale riscontro", ha garantito il presidente della Regione.